Joel Pohjanpalo, dopo i 4 gol in partita festeggia bevendo un boccale di birra: la nuova forma di "esultanza"

VENEZIA - Il bicchiere di birra in una mano, il pallone del match nell’altra (immagine tratta dalle stories di Instagram dell'influencer Anna...

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VENEZIAIl bicchiere di birra in una mano, il pallone del match nell’altra (immagine tratta dalle stories di Instagram dell'influencer Anna Cecchinato itsannacecc). Joel Pohjanpalo si gode lo straordinario bottino dopo una partita altrettanto straordinaria, mentre il pubblico del Penzo, in estasi sotto la pioggia, canta inneggiando al suo eroe finnico. Capace di sedurre persino i tifosi modenesi, che l’hanno applaudito convinti, quando ha sbattuto dentro il rigore del poker, e di strappare un sorriso a Thomas Henry, re del gol in laguna l’anno scorso in Serie A e in estate volato a Verona, avvistato in tribuna per assistere alla memorabile impresa del suo erede al centro dell’attacco lagunare. 

POKER

Quattro reti in una partita sono tanta roba, roba da libri di storia: per dire, quest’anno nei primi cinque maggiori campionati in Europa solo in tre prima di lui ci sono riusciti, Krasso del St.Etienne, Kleindiest dell’Heidenheim e Castellanos del Girona, rispettivamente in Francia, Germania e Spagna. Ma si sa che a queste latitudini tutto si complica terribilmente e per un attaccante segnare è di gran lunga più difficile. 
“E’ stata la partita perfetta, dovuta anche alla partecipazione straordinaria dei nostri tifosi - racconta il 28enne finlandese, sostenuto allo stadio anche da un gruppo di connazionali, con tanto di bandiera appesa in tribuna -. Dobbiamo ringraziare non solo la nostra curva, ma anche quella del Modena: grazie al gemellaggio si è creata un’atmosfera bellissima, dentro e fuori lo stadio, e lo si è sentito in campo. Triplette ne ho realizzate 7 in carriera, ma 4 reti le ricordo solo da ragazzo nella B finlandese. Col Modena è stato fantastico: ci tengo soprattutto a ringraziare i compagni, Candela e Tessmann hanno fatto assist perfetti, ma il gol che preferisco è il secondo, è stata un’azione corale, non so neanche in quanti abbiamo toccato il pallone, ma è stato bellissimo soprattutto per come lo abbiamo costruito da squadra”. 

CLASSIFICA

Butta un occhio alla classifica, col Venezia incredibilmente a un solo punto dalla zona playoff a tre giornate dalla fine. Piano però, con i sogni. “Vanoli ha sempre detto che l’obiettivo è la salvezza, aritmeticamente c’è ancora una possibilità, anche se remota, di essere coinvolti, dunque prima bisogna pensare ad essere salvi, poi possiamo coltivare qualche speranza in più. Ci aspettano due partite difficili, a Cosenza e poi col Perugia in casa che stanno lottando con le unghie e con i denti per evitare di retrocedere, quindi servirà massima concentrazione. E poi all’ultima con il Parma si vedrà a cosa possiamo ambire”. 

Ora è capocannoniere con Lapadula con 17 gol in 34 partite, con 2 rigori sbagliati (e 4 reti tolte dal Var…), battuto il suo record personale di 16 reti, l’anno scorso in Turchia: e dire che sino all’arrivo di Vanoli l’aveva messa dentro solo una volta. “Sono molto contento di tutto ciò - si schermisce Pohjanpalo -, ma gioco per la squadra: se paradossalmente potessi scegliere tra non segnare mai, ma in cambio avere la squadra al primo posto, sceglierei questa opzione. Con Vanoli è cambiato il nostro calcio sotto tutti i punti di vista, sono migliorato molto, sappiamo che in Serie B ed in Italia non è semplice segnare, ma tutta la squadra è cresciuta, anche la difesa ha concesso molto poco. Ripeto, pensiamo alla salvezza, poi possiamo sognare”. 

Per ora è blindato con un contratto triennale (più opzione di altri due anni), uno così bisogna tenerselo stretto in attesa delle inevitabili sirene che si sentiranno in estate. Alle quali però non pensa, quando torna nella sua casa veneziana a San Polo, dove si sente felice come un re.


“Il mio sogno sarebbe di giocare in Serie A, ma con il Venezia. Come possono confermare le persone che mi vedono in giro, mi sono molto legato a questa squadra e a questi tifosi. Mi piace molto stare qui e amo questa città: certo tutto è possibile, ma pensiamo a finire bene il campionato prima di fare eventuali ragionamenti”.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino