Sulle orme del padre. Daniele Tosadori, 23 anni, ieri è stato assunto dalla Midac di Soave, a due passi da Verona, zona molto conosciuta per il suo vino culla anche di questo...
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Che lavoro farà esattamente?
«Sono al controllo qualità, verifico se le batterie che escono dalla produzione hanno difetti, applico un bollino verde se tutto è a posto. Ma è solo l’inizio. Sono in formazione, mi sposterò in altri reparti».
Come si sente col posto quasi garantito?
«Molto bene. Vivo tutto questo come una possibilità, mi voglio impegnare al massimo per essere confermato e avere un po’ più di tranquillità tra tre anni. Questa è un’azienda seria, che paga puntualmente, che ha voglia di svilupparsi».
Perché ha scelto di fare il perito grafico?
«Era il lavoro di mio padre, da quando ero bambino ne sono rimasto affascinato. Mio padre ha iniziato a lavorare a 15-16 anni, giovanissimo, ed è andato in pensione a 62».
Un esempio. Cosa le ha insegnato suo padre?
«Il suo lavoro. E poi che ogni cosa la devi fare con passione».
Ora che ha un posto quasi fisso pensa di sposarsi, di comprarsi una casa?
«In questo momento non ho la fidanzata, alla casa penserò tra un anno e forse anche di più».
Quanto guadagnerà da operaio alla Midac?
«Tra i 1350 e i 1400 euro netti in busta paga. Dipende dagli straordinari, quelli previsti sono circa 12 ore al mese. La quantità di lavoro qui è veramente tanta e io sono contento, mi porto a casa 200 euro in più».
Pensa di iscriversi a qualche sindacato?
«Sinceramente no, io penso a lavorare».
Come è stato il suo primo giorno di lavoro? La prima impressione in fabbrica?
«Bellissima. Innanzi tutto c’è la soddisfazione di contribuire a creare un prodotto molto superiore ad altri sul mercato, qui le batterie si fanno praticamente a mano. E in questo reparto la metà sono giovani come me, tra i 20 e i 25 anni».
I suoi orari?
«Su due turni: dalle 6 del mattino alle 2 del pomeriggio e dalle 2 alle 10 di sera a settimane alternate».
Le pesa lavorare di sera?
«No e anche lavorare al sabato non è un problema». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino