Turista morto in gondola, la vedova ora dovrà pagare 420mila euro

VENEZIA-  A dicembre, quando il tribunale Civile di Venezia aveva bocciato la sua causa, il conto da saldare era di poco superiore ai 250mila euro. Ieri, che l'appello...

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VENEZIA-  A dicembre, quando il tribunale Civile di Venezia aveva bocciato la sua causa, il conto da saldare era di poco superiore ai 250mila euro. Ieri, che l'appello civile ha dichiarato inammissibile il ricorso contro quella sentenza, l'asticella del risarcimento si è alzata di altri 168mila euro, tra spese dirette e percentuali. Fatta la somma, sono quasi 420mila euro il saldo totale che la vedova di Joachim Vogel dovrà versare ai piloti Actv, ai gondolieri e al tassista protagonisti dell'incidente che il 17 agosto 2013 era costato la vita al criminologo tedesco, schiacciato da un vaporetto mentre era in gondola con la famiglia, sul Canal Grande, proprio sotto il ponte di Rialto. 

 
LA DECISIONEQuanto pronunciato dalla Terza sezione civile della Corte d'Appello di Venezia sembra essere la pietra tombale sulla vicenda civilista a cui la stessa moglie del criminologo aveva dato il via nei confronti del gondoliere che quasi sei anni fa stava trasportando la famiglia tedesca, nell'ultimo dei loro giorni di vacanza a Venezia. Secondo la vedova di Joachim Vogel, il gondoliere non avrebbe adempiuto alla tutela dei suoi passeggeri. 
Per i giudici d'Appello però la sentenza di primo grado con cui era stata respinta la causa, è «corretta sia nel dispositivo, come pure in motivazione». «L'impugnazione - scrivono - è dichiarata inammissibile in quanto non ha una ragionevole probabilità di essere accolta» dal momento che il tribunale «ha affrontato in modo corretto le questioni proposte», ovvero la tesi della famiglia Vogel secondo cui il gondoliere non avrebbe avvertito in tempo di quanto stava per succedere, né avrebbe scelto l'approdo più sicuro dove mettersi al ripario con la sua imbarcazione. 
Nel pronunciamento, però, i giudici del Civile scrivono che la posizione del gondoliere, assistito dall'avvocato Gabriele Annì, era già stata vagliata nel corso dell'inchiesta penale, da cui ne era uscito pulito «avendo avvertito il pericolo con quasi un minuto d'anticipo», si legge a pagina 6 della sentenza. «Il tribunale (di primo grado, ndr) ha ricostruito la vicenda controversa con puntuale riferimento agli elementi probatori acquisiti in causa».
Proprio per questo, scrivono lapidari i giudici, dichiarando che non si entrerà nel merito del ricorso (già respinto in primo grado perché di fatto presentato fuori tempo massimo), «una pronuncia di secondo grado sul punto non potrebbe che contenere una inutile ripetizione di argomenti già sviluppati».

I FATTIEra il 17 agosto 2013 quando sotto la volta di Rialto moriva il criminologo tedesco Joachim Vogel. A causare l'incidente, una serie di manovre sbagliate, tra cui quella di un tassista che, in retromarcia, aveva costretto due vaporetti dell'Actv a spostari dalla traiettoria normale, invadendo la mezzeria del Canal Grande e così, uno dei due, finendo contro la gondola su cui la famiglia stava ammirando Venezia.
Nicola Munaro
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Il Gazzettino