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JESOLO - Le aveva tolto tutto: la casa, che lei ha abbandonato per timore, i vestiti, la serenità, la dignità. Ha vissuto nel terrore di essere picchiata o, peggio, ammazzata con uno di quei coltelli da caccia che, a quanto pare, teneva come collezione da moderno Rambo. Fino a trovare il coraggio di sporgere denuncia e permettere, così, alla Polizia di intervenire e arrestarlo. Lei è una jesolana di 54 anni, lui un siciliano di 46, da tempo domiciliato al Nord. Ora l'uomo, che a quanto pare non era nuovo a questo tipo di atteggiamenti, si trova in carcere a Venezia: deve rispondere di maltrattamenti, atti persecutori e violazione di domicilio.
L'ALLARME
L'operazione, condotta dagli uomini dell'Anticrimine e della Volante del locale Commissariato, con il supporto dell'Uopi, l'Unità operativa di pronto intervento della stessa Polizia, è avvenuta nella serata di sabato 2. Proprio mentre l'Italia intera attendeva, affranta, l'ultimo saluto a Giulia Cecchettin, in programma per il 5 dicembre, nella cittadina balneare veneziana le forze dell'ordine mettevano fine all'incubo per una donna e ad un potenziale tragico epilogo.
MINACCIOSO
In casa sembra tenesse una collezione di coltelli da caccia in stile Rambo, che lui utilizza per minacciarla pesantemente; sembra le dicesse anche che le avrebbe tagliato la gola. La donna, al fine di sottrarsi alle continue violenze, decide di abbandonare la propria abitazione, trova ospitalità da amici e parenti, ben disposti ad aiutarla, mentre lui continua indebitamente a utilizzare la casa non sua, trasformandola in una sorta di tugurio. La poveretta fa anche di più: trova la forza di rivolgersi al Commissariato di Polizia e sporgere denuncia. A questo punto la squadra investigativa avvia una serie di approfondimenti, dai quali emerge un grave quadro indiziario a carico dell'uomo, che ha portato all'applicazione della misura cautelare in carcere. Considerata la pericolosità del soggetto, per intervenire in sicurezza, è stato richiesto l'intervento delle Unità operative di pronto intervento, incaricate di fornire specifico supporto nella gestione di gravi minacce. L'operazione si è, così, conclusa in piena sicurezza: l'uomo è stato arrestato e portato a Santa Maria Maggiore, a Venezia. La donna, di conseguenza, ha potuto riprendere possesso della propria casa. E della propria vita. Come detto, sembra che quello dell'uomo arrestato fosse un modus operandi, già messo in atto con almeno un'altra donna, sempre con la stessa tecnica.
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