Jesolo, la "variantona" urbanistica: arriva la città verticale

Jesolo, la "variantona" urbanistica: arriva la città verticale
JESOLO - Contenere il consumo del suolo e premiare lo sviluppo in altezza. E al tempo stesso garantire un maggiore ordine nella programmazione degli interventi, cercando di...

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JESOLO - Contenere il consumo del suolo e premiare lo sviluppo in altezza. E al tempo stesso garantire un maggiore ordine nella programmazione degli interventi, cercando di offrire delle soluzioni a quei progetti di riqualificazione che oggi faticano, o non riescono proprio, a partire. In arrivo la super variante, o "variantona" com'è già stata ribattezzata tra gli uffici del Municipio, che disciplinerà il prossimo sviluppo urbanistico della città. Da mesi l'amministrazione De Zotti sta lavorando a questo strumento e, salvo imprevisti, la previsione è quella di concludere l'intero iter al massimo per dicembre.

IL LAVORO FATTO

Imponente la mole del lavoro sviluppata negli ultimi mesi: di fatto sono state riscritte tutte le norme urbanistiche e tutta la città è stata divisa in zone, stabilendo per ognuna una nuova previsione di sviluppo. Soprattutto in altezza. «Il lavoro svolto è stato davvero enorme: spiega il sindaco Christofer De Zotti abbiamo rifatto tutte le norme e diviso la città in zone, indicando per ciascuna cosa si potrà realizzare. In più abbiamo approfittato di questa circostanza per offrire maggiori certezze sul tema delle altezze». Su questo fronte, già con la precedente amministrazione, erano state introdotte delle modifiche, stabilendo a fronte di una serie di contenziosi, su tutti quello dell'hotel Casa Bianca al Mare, che le altezze di riferimento diventassero quelle degli edifici "confinanti" o "contornanti". Un modo, appunto, per mettere al sicuro l'ente da altri contenziosi. «Abbiamo sempre detto prosegue il sindaco che questa non era la regola finale ma una disciplina transitoria per mettere il Comune al sicuro dal punto di vista legale. E' ovvio che nelle zone maggiormente edificate, per esempio il Lido, questa regola oggi rischia di essere limitante. Se un privato vuole riqualificare il proprio edificio ma non ha l'altezza di riferimento a lato, rischia di non far partire l'intervento di riqualificazione. Per questo abbiamo deciso di dare delle indicazioni precise sulle altezze in base alle zone: naturalmente non si tratta di scelte discrezionali ma si parte da dati oggettivi sulla base delle altezze attualmente esistenti. Non daremo altezze enormi ma permetteremo di riqualificare quanto già esiste». A rimanere validi saranno comunque anche altri strumenti, per esempio gli accordi di pianificazione. «Se ci accorgeremo è sempre De Zotti a parlare che per riqualificare una zona l'altezza di un edificio non è adeguata o è troppo penalizzante, verranno valutate soluzioni alternative».

NUOVE SOLUZIONI

Un modo, dunque, per sostenere il comparto urbanistico che continua ad essere alquanto in fermento, almeno a giudicare dai tanti interventi avviati in questi mesi. «L'intento è quello offrire soluzioni e risposte a problemi che oggi non sono risolvibili conclude De Zotti coniugando la necessità di riqualificare e quella di ridurre il consumo del suolo». Dai banchi di opposizione ad attendere il provvedimento è il consigliere Fabio Visentin (Lega): «La fine del contenzioso sull'hotel Casa Bianca è una buona notizia dice ora attendiamo di esaminare questa variante per capire le risposte che potrà dare al prossimo sviluppo della città».

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Il Gazzettino