«Il contratto non è corretto». Maxi risarcimento da 132mila euro all'albergatore di Jesolo, ecco perché

«Il contratto non è corretto». Maxi risarcimento da 132mila euro all'albergatore di Jesolo
JESOLO - Informativa non completa nel contratto sottoscritto rispetto alla copertura dei rischi, un albergatore ottiene il risarcimento dalla sua banca di ben 132mila euro. Lo ha...

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JESOLO - Informativa non completa nel contratto sottoscritto rispetto alla copertura dei rischi, un albergatore ottiene il risarcimento dalla sua banca di ben 132mila euro. Lo ha stabilito il Tribunale di Venezia, che ha condannato la Banca Nazionale del Lavoro a rimborsare all'imprenditore di Jesolo quella cifra comprensiva degli interessi e delle spese legali, a causa della riscontrata nullità di un contratto derivato, denominato "Pur Collar in & out", sottoscritto nel 2006.

Il fatto

«Quel contratto spiega l'avvocato sandonatese Luca Pavanetto, cui l'albergatore si era rivolto era stato illustrato come uno strumento finalizzato alla copertura dal rischio di aumento dei tassi d'interesse di un precedente finanziamento aperto con lo stesso istituto bancario. Tuttavia, successivamente il mio assistito veniva a scoprire che questo contratto, lungi dal rispondere concretamente ad una finalità protettiva o assicurativa, poneva il rischio a suo totale carico, con conseguenti mancanze informative da parte della banca».
Secondo la sentenza del Tribunale, quel contratto "risponde solo parzialmente ad una finalità di copertura e reca costi impliciti ed occulti ed elementi contrattuali non determinati". «È evidente la soddisfazione per un risultato del genere - commenta l'avvocato Pavanetto - volto a tutelare coloro che, nei rapporti con gli istituti di credito, si trovano a doversi confrontare ogni giorno con strumenti e prodotti finanziari, sempre più complessi e che spesso non svolgono adeguatamente le funzioni di tutela e protezione del cliente».

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Il Gazzettino