«Piovono disdette, liberate Jesolo». Appello della località balneare al ministro

«Piovono disdette, liberate Jesolo». Appello della località balneare al ministro
JESOLO - «Dal momento in cui si è avuta notizia della presenza all'interno della Croce rossa di numerose persone positive al Covid-19, noi operatori turistici...

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JESOLO - «Dal momento in cui si è avuta notizia della presenza all'interno della Croce rossa di numerose persone positive al Covid-19, noi operatori turistici siamo stati letteralmente subissati di disdette nonché di richieste di informazioni relativamente alle condizioni di sicurezza delle nostre spiagge e delle nostre strutture ricettive». E' uno dei passaggi più duri della lettera che Amorino De Zotti ha scritto e inviato al Ministro dell'Interno, alla Regione e alla Prefettura per chiedere la chiusura della Croce rossa di via Levantina. Una struttura che lo stesso De Zotti, assieme ad altri imprenditori, vorrebbe trasformare a fini turistici, come ha fatto sapere nelle scorse settimane.

QUASI UN APPELLO
Albergatore, presidente dello stabilimento balneare Manzoni ed ex presidente dell'allora Apt, De Zotti ha voluto rivolgersi a tutte le autorità possibili per ribadire la grande preoccupazione sorta dopo i casi di contagio emersi nella struttura di via Levantina: 43 i positivi emersi a metà luglio, 12 quelli certificati con l'ultimo tampone. Da ciò l'appello a svuotare la struttura per tutelare la città e salvare la stagione. «Vi scrivo in qualità di cittadino innamorato della propria città ha sottolineato De Zotti nella sua lettera - nella mia veste di presidente dello stabilimento balneare Manzoni nonché in qualità di portavoce di numerosi cittadini e imprenditori che hanno fatto di Jesolo la propria ragione di sostentamento e di vita, per manifestarvi tutta la nostra preoccupazione in merito a quanto sta accadendo in questi giorni. Abbiamo appreso la notizia del propagarsi dei contagi ma anche delle tensioni create dai richiedenti asilo con tanto di tentativi di fuga. Inutile dire che tutto ciò ha incrementato lo stato di tensione da parte dei turisti facendo scaturire ulteriori disdette».
In discussione non è c'è l'accoglienza di chi si trova in difficoltà ma le modalità di gestione. «La legittima e sacrosanta tutela dei diritti aggiunge l'albergatore - e degli interessi dei richiedenti asilo politico oggi ospitati all'interno della Croce Rossa di Jesolo, non può e non deve passare attraverso il sacrificio dei diritti di migliaia di persone che a diverso titolo lavorano all'interno del Comune traendo sostentamento dal turismo, fonte primaria dell'economia di tutto il litorale. Albergatori, ristoratori, dipendenti del settore terziario, fornitori e molte altre categorie di lavoratori si aspettano per agosto e settembre di poter svolgere dignitosamente la propria professione, senza che questo venga impedito dallo stato di tensione dovuto alle ben note vicende che stanno tutt'ora accadendo all'interno della sede della Croce rossa».
OSPEDALE E CURE

Viene rivendicato l'orgoglio di come è stata affrontata l'emergenza durante il Covid, con tanto di ospedale dedicato. «Siamo orgogliosi di quanto è stato fatto - ribadisce De Zotti - anche se l'emergenza si presentava proprio nel momento in cui la città stava organizzando la ripartenza della nuova stagione turistica. Oggi però riteniamo che l'attuale situazione di emergenza che si è venuta a creare vada risolta immediatamente e definitivamente attraverso la chiusura della struttura e l'allontanamento e il ricollocamento di tutti gli ospiti in altre strutture a ciò adeguatamente preparate». Un pensiero ampiamente condiviso in città. «Tutte le forze politiche di Jesolo conclude il presidente dello stabilimento Manzoni - sono concordi nella necessità che si provveda all'immediato allontanamento dei richiedenti asilo politico. Auspico che la presente missiva non venga politicamente strumentalizzata ma giunga ai suoi destinatari come la richiesta urgente di intervento delle autorità competenti affinché si possa dare a Jesolo e ai suoi cittadini la possibilità di continuare a svolgere l'attività turistica con serenità e profitto».
Giuseppe Babbo
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Il Gazzettino