Jesolo, un hotel per ospitare tutti gli stagionali che lavoreranno in città. «Pronti ad altre aperture»

Jesolo, un hotel per ospitare tutti gli stagionali che lavoreranno in città. «Pronti ad altre aperture»
JESOLO - «Supporteremo simili iniziative, ma soprattutto punteremo alla realizzazione di una foresteria per tutta la città». Ad annunciarlo è stato il...

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JESOLO - «Supporteremo simili iniziative, ma soprattutto punteremo alla realizzazione di una foresteria per tutta la città». Ad annunciarlo è stato il sindaco Christofer De Zotti che ieri pomeriggio ha partecipato al secondo open day dell'hotel El Paso di piazza Torino, struttura che, a seguito dell'accordo con la famiglia Cortese, sarà destinata ad ospitare, già dalla prossima estate, i dipendenti degli hotel presenti in città. Grande l'intessere suscitato dall'iniziativa tanto che a fronte delle visite in hotel e delle richieste di informazioni ricevute, con molta probabilità tutte le 33 camere saranno prenotate. Ed è per questo che il progetto, per quest'anno sperimentale, con molta probabilità non sarà l'unica e già dalle prossime stagioni altri potrebbero seguirne l'esempio. Compresa l'Amministrazione comunale, come ha confermato il sindaco Christofer De Zotti visitando le camere dell'hotel El Paso, tutte ristrutturate di recente, tra l'altro in gran parte con vista mare. «Spingeremo commenta De Zotti affinché Jesolo si doti di simili strutture, sia a vantaggio sia degli hotel ma anche delle altre attività. Per quanto ci riguarda c'è la volontà di lavorare affinché la città si doti di una foresteria che sia a vantaggio della collettività».


GESTIONE
Ad essere elogiata è dunque la scelta dell'Associazione jesolana albergatori che coordinerà la gestione, dando così seguito a quella ricerca iniziata più di un anno fa per individuare una struttura che avesse delle caratteristiche specifiche, ovvero anno di costruzione non precedente al 1960, con un minimo di 20 camere o 40 posti letto e con disponibilità pressoché immediata, individuando appunto l'hotel El Paso. «Siamo di fronte ad una scelta virtuosa prosegue il sindaco - che dimostra quanto Aja sia al passo con i tempi intercettando un'esigenza della nostra città che era quella di dotare i nostri lavoratori, il cui benessere deve essere messo in primo piano, di avere delle strutture adeguate in cui alloggiare. Credo sia altrettanto doveroso ringraziare la famiglia Cortese che ha deciso di riqualificare la struttura senza uscire dal mercato ma inserendosi in una nuova nicchia». Da registrare che la foresteria aprirà i battenti il primo aprile per rimanere aperta fino a termine di settembre mentre la prenotazioni scatteranno dal 23 febbraio con la probabilità di registrare da subito il "tutto esaurito" mentre il presidente di Aja, Pierfrancesco Contarini si è detto soddisfatto dell'attenzione registrata. «L'interesse è alto conferma Didier Cortese, proprietario dell'hotel che da giorni sta ricevendo i colleghi che chiedono di vedere le camere - , tra l'altro non solo dagli albergatori delle zone limitrofe ma anche dalla parte opposta dalla città. Per quanto ci riguarda abbiamo la sensazione di aver aperto una strada, speriamo che altri seguano il nostro esempio».


CARENZA DI PERSONALE


Non a caso proprio la carenza del personale è stato uno dei motivi che ha spinto la famiglia Cortese a compiere questa scelta. «Siamo una struttura medio-piccola con minor capacità di acquisto aggiunge il proprietario dell'hotel e con una stagionalità più corta e per questo con maggiori difficoltà a reperire il personale rispetto ad altri. La foresteria ci sembra una buona soluzione per garantire l'ospitalità pur con una nuova veste». A visitare la struttura è stato anche Oscar Galeazzi, responsabile di LavoroTurismo, secondo il quale ad oggi solo negli hotel in città mancano a più livelli oltre mille collaboratori: «Questa è una prima soluzione commenta ovviamente una foresteria non basta e ne serviranno altre, la strada intrapresa però è quella giusta, non dimentichiamo che oggi la concorrenza per cercare un lavoratore è europea: nel nostro caso le richieste arrivano perfino da Spagna e Portogallo». Molteplici le cause alla base della carenza di lavoratori: «Con il calo demografico sono diminuiti anche i lavoratori ma c'è anche una minore propensione al sacrificio conclude Galeazzi . Oggi dobbiamo guardare all'estero, ai paesi extra Ue come Egitto e Tunisia, va rivisto con forza il decreto flussi per permettere a queste persone di arrivare in Italia a lavorare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino