Morì schiacciata dalla house boat sul Sile: marito a processo

Morì schiacciata dalla house boat sul Sile: marito a processo
VENEZIA Si svolgerà il primo ottobre l'udienza preliminare del procedimento che vede lo svizzero Adrian Sager indagato per omicidio colposo della moglie Audrey. Il 29...

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VENEZIA Si svolgerà il primo ottobre l'udienza preliminare del procedimento che vede lo svizzero Adrian Sager indagato per omicidio colposo della moglie Audrey. Il 29 aprile del 2019 la poveretta finì schiacciata contro il ponte di Jesolo Paese mentre si trovava a bordo di una house boat sul fiume Sile con la famiglia. Una vicenda triste e toccante perché nonostante i tentativi del marito di bloccare la marcia verso il ponte ancora chiuso, la barca finì contro il ponte dove la donna trovò la morte.


CONTRO IL PONTE

Adrian Sager, ascoltato un paio di giorni dopo la disgrazia, aveva sostenuto che il motore del natante funzionava ma che, nonostante avesse inserito indietro tutta, la house boat aveva continuato, spinta dalla corrente, la sua corsa verso il ponte, che era ancora chiuso. La donna, che si trovava a prua, non riuscì a mettersi in salvo nonostante le urla del marito. 
Per il pubblico ministero Stefano Buccini, che ha chiesto il rinvio a giudizio, si trattò di negligenza nella conduzione dell'imbarcazione, sulla scorta della perizia che era stata affidata al capitano Morisieri. Stando a quanto era stato ricostruito l'uomo avrebbe avuto la possibilità di effettuare una manovra diversa da quella che aveva fatto e anche di ormeggiare la house boat molto prima di arrivare nelle immediate vicinanze del ponte dove, purtroppo, si verificò l'incidente. Nessuna responsabilità, come era già stato ipotizzato in un primo momento, per i titolari dell'azienda che noleggia le imbarcazioni. Non erano state riscontrate anomalie di sorta e il mezzo era perfettamente funzionante, tanto che era stato normalmente portato in cantiere senza alcuni bisogno di aiuti di sorta. 


VERSO IL DIBATTIMENTO

Il legale di Sager, l'avvocato Simone Zancani, è intenzionato ad andare al dibattimento, perché è convinto di poter smontare la tesi dell'accusa, da lui ritenuta eccessivamente semplicistica. I figli della coppia sono stati affidati alla tutela dell'avvocato Augusto Palese come parte offesa nel processo e come tale sta trattando con la compagnia assicurativa per ottenere un risarcimento adeguato per i bambini, già provati da un'esperienza terribile. Anche per questo motivo, il giudice Francesca Zancan ha disposto il rinvio ad ottobre.
M.F.

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Il Gazzettino