Jesolo. Caos concessioni demaniali, il sindacato balneari "ripudia" Berton: «Al fianco di chi farà ricorso al Tar»

Caos concessioni demaniali, il sindacato balneari "ripudia" Berton: «Al fianco di chi farà ricorso al Tar»
JESOLO - «Alessandro Berton non è più rappresentante del Sib: ci attiveremo per essere al fianco dei concessionari che eventualmente presenteranno ricorsi al...

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JESOLO - «Alessandro Berton non è più rappresentante del Sib: ci attiveremo per essere al fianco dei concessionari che eventualmente presenteranno ricorsi al Tar». Concessioni demaniali e rinnovo attraverso la Legge regionale 33, le tensioni non si placano. Al centro delle polemiche è finito anche Alessandro Berton, jesolano, imprenditore balneare jesolano, presidente regionale di Unionmare ma anche componente della cordata di investitori che si è aggiudicata la gara per l'assegnazione dell'Umg numero 5, ovvero il tratto di arenile compreso tra piazza Brescia e piazza Mazzini. Proprio per questo, dopo l'ultima giunta nazionale convocata appositamente per un esame della situazione legata alle concessioni balneari, il presidente Antonio Capacchione, ha inoltrato un'informativa ai propri iscritti sconfessando l'operato di Alessandro Berton.

PRESA DI DISTANZA

Una presa di posizione forte, che arriva alla vigilia di un importante incontro tra i nuovi aggiudicatori e almeno una parte di concessionari uscenti per trovare una soluzione condivisa sulla gestione della spiaggia. «Sull'inquietante e sconcertante vicenda di Jesolo si legge nella missiva indirizzata ai soci - si chiarisce che il presidente di Unionmare Veneto Alessandro Berton non è più rappresentante del Sib (oltre che nostro associato) e che il Sib sarà a fianco, anche in sede processuale, dei concessionari che faranno eventualmente ricorso». Il diretto interessato per il momento non rilascia dichiarazioni, spiegando però di non aver mai fatto parte del Sib. Per quanto riguarda la questione della Bolkestein e la scadenza delle concessioni vigenti, lo stesso Sindacato balneari ha ribadito l'assenza di un intervento normativo chiarificatore del Governo e la confusione che regna sull'argomento. «Manca un'unità di crisi ministeriale ribadisce Capacchione - per affrontare l'emergenza, così come avviene in altri settori economici come l'industria o l'agricoltura. Neppure convocate le associazioni di categoria nonostante le innumerevoli richieste. Da alcuni comuni vengono adottati provvedimenti di avvio delle gare pur in assenza di una regolamentazione nazionale. Di fronte a questi atti illegittimi il Sib è a fianco dei concessionari nel promuovere azioni anche in sede giudiziaria per la difesa del loro lavoro e delle loro aziende».

STATO DI AGITAZIONE

Proclamato lo stato di agitazione della categoria. Il caso Jesolo è finito anche in discussione tra i banchi del Consiglio regionale con l'interrogazione presentata dai consiglieri Francesca Zottis, Jonatan Montanariello e Vanessa Camani (Pd): «La vicenda del Comune di Jesolo dicono i tre esponenti Dem - che ha messo a bando le concessioni balneari ha riaperto in modo forte il dibattito sulla legittimità della Legge Regionale 33. Attorno ad una serie di questioni, è necessario fare chiarezza». Sulla questione è intervenuto anche Francesco Basciano, componente del direttivo regionale del Pd: «L'unica soluzione sono le gare europee ribadisce La Legge 33 ha evidenti limiti che rischiano di dar vita a contenziosi: chi pagherà i danni?».

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Il Gazzettino