Col mare mosso bagnanti indisciplinati rischiano la vita, i bagnini salvano e protestano

ONDE PERICOLOSE Col mare agitato ieri mattina nella costa veneta tanti interventi dei bagnini per salvare persone in difficoltà
JESOLO - Il suono dei fischietti è stato costante per tutto il...

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JESOLO - Il suono dei fischietti è stato costante per tutto il giorno. E lo stesso vale per richiami rivolti ai turisti. Eppure fino a sera i tuffi e i salti tra le onde non sono mai mancati. Il vento forte, il mare mosso e la bandiera rossa regolarmente issata nelle torrette di salvataggio ieri non hanno fermato i bagnanti che hanno continuato imperterriti a fare il bagno in mare. Esattamente come se l’acqua fosse piatta e non ci fosse alcun pericolo. Ma invece le onde e la corrente molto forte hanno creato più di qualche problema, costringendo gli assistenti bagnanti di tutta la costa veneziana ad una dura giornata di lavoro. Non caso ieri sono state decine gli interventi di salvataggio messi in atto. E in più di un’occasione, per recuperare i turisti di turno in difficoltà, gli addetti al salvataggio hanno anche messo a rischio la loro vita. Ed è stato per questo che ieri sera, al termine del turno di lavoro, di fronte alla superficialità di chi ieri non ha voluto rinunciare al bagno in mare, è montata la rabbia dei bagnini, che hanno chiesto più rispetto per le regole ma anche per il loro lavoro. Di fatto una situazione esplosa su tutto il litorale veneziano, con i bagnini di salvataggio stanchi di dover richiamare chi non vuole rispettare i divieti e riconoscere i rischi legati al meteo. A Jesolo sono stati 8 gli interventi di salvataggio effettuati ieri pomeriggio dagli addetti della Jesolo Turismo, in un caso anche con bambini di 8 e 10 anni finiti in balia delle onde. Sempre i bagnini di salvataggio, nella zona della pineta, sono dovuti intervenire per soccorrere una signora caduta sugli scogli per la quale è stato necessario il trasferimento all’ospedale di San Donà vite le ferite riportate. Sempre nella zona della Pineta i bagnini sono intervenuti per recuperare un padre di circa 50 anni e due bimbe 13 e 8 anni di nazionalità cinese che erano in acqua con dei gonfiabili e che sono stati trasportati dal forte vento e dalla corrente fin sotto il pontile riportando ferite su gambe e piedi. «Il problema – riferiscono dalla società – è che i nostri addetti al salvataggio hanno evidenti difficoltà a farsi ascoltare. Sempre più spesso dobbiamo fare i conti con bagnanti indisciplinati». A Eraclea mare i bagnini in servizio nel tratto di mare antistante a via dei Lecci, hanno dovuto recuperare un 40enne che si trovava in difficoltà tra le onde. E lo stesso è accaduto sulla spiaggia di Bibione. Dopo i continui richiami dei bagnini di salvataggio che avevano issato la bandiera rossa, i soccorritori sono dovuti intervenire in tre occasioni con ambulanze e elicottero. Si tratta di 3 turisti rispettivamente di nazionalità polacca, indiana e Ceka. Tutti si sono ritrovati in difficoltà mentre facevano il bagno. Sono stati salvati e trasferiti in ospedale, fortunatamente salvi. Ad alimentare il dibattito è l’Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti che punta a riunire tutta la categoria a livello nazionale che ha rilanciato la questione sicurezza durante la pausa pranzo, dalle 12.30 e le 15.30, quando generalmente nelle torrette rimane in servizio un solo bagnino e non due. «In giornate come quelle di ieri – spiegano dall’associazione – ne servirebbero almeno tre. In alcuni stabilimenti, dove c’è una sensibilità maggiore, già accade ma questa soluzione visto quanto accade sulla spiaggia dovrebbe essere la regola. Vogliamo sensibilizzare ulteriormente le autorità competenti per effettuare un servizio continuativo che garantirebbe la sicurezza sia dei turisti che degli operatori, anche a fronte dell’affluenza sulla spiaggia che è di centinaia di migliaia di persone su tutto il litorale». 

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Il Gazzettino