Jesolo, alta marea e onde: peggiora il maxi gradino in spiaggia. «Un metro e mezzo di dislivello»

JESOLO - Mare mosso e alta marea, non c'è tregua per la spiaggia della pineta di Jesolo. Anche ieri le onde spinte dal vento di Bora hanno imperversato sull'arenile...

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JESOLO - Mare mosso e alta marea, non c'è tregua per la spiaggia della pineta di Jesolo. Anche ieri le onde spinte dal vento di Bora hanno imperversato sull'arenile jesolano appesantendo una situazione già critica. Le condizioni meteo hanno infatti creato danni tra lo stabilimento Milano 1 e il tratto di arenile antistante al Villaggio Marzotto. Ma anche al consorzio Green Beach e ancora di fronte alla torretta numero 33. Le onde, con la combinazione dell'alta marea, hanno scavato in una fascia lineare di oltre 700 metri creando uno scalino che nelle punte massime arriva anche ad 1,50 metri di altezza.

Alta marea e onde: «Un metro e mezzo di dislivello»

Il dibattito sulle possibili soluzioni è ampiamente aperto. Ad intervenire, dai banchi di opposizione, è Renato Martin, capogruppo dell'omonima lista civica ma prima delle elezioni anche presidente di Federconsorzi. «Durante il mio mandato di presidente dell'associazione che rappresenta gli stabilimenti balneari spiega avevo proposto delle soluzioni per delle opere di difesa pressocché immediate perché non possiamo più permetterci di perdere altro tempo. L'idea, sperimentale, era quella di installare dei tubi Longar, una sorta di salciciotti posizionati nel fondale composti da una materiale che fa scivolare l'acqua ma trattiene la sabbia che viene posizionata al proprio interno.

L'effetto sarebbe doppio: formare una barriera per diminuire la forze delle onde e poi ricavare una riserva naturale di sabbia: queste barriere verrebbero posizionate a fine stagione e poi tolte in primavera, togliendole la sabbia si distribuirebbe in maniera naturale sulla battigia.

Avevamo proposto anche un'altra soluzione, ovvero usare una sorta di galleggianti simili ai guardrail, metà sommersi e metà in superfice, in grado di diminuire la forza delle onde. Sono due soluzioni sperimentali ma che potrebbero essere usate già dal prossimo autunno almeno a livello sperimentale. Purtroppo le nostre proposte sono cadute nel vuoto, non ci sono stati riscontri dalla nuova amministrazione comunale: è evidente, sono loro i vincitori delle elezioni, mi auguro abbiano delle soluzioni». Da ricordare anche la soluzione al vaglio di Regione e Unionmare che si sono affidati a dei tecnici olandesi: in questo caso l'idea è quella di formare un'isola artificiale davanti alla costa veneta che possa rappresenta una sorta di riserva di sabbia per tutte le spiagge ma anche una barriera contro la furia del mare. «Può essere una soluzione prosegue Martin in questo caso anche di difesa strutturale, ovviamente senza lasciare perdere del tutto il ripascimento. Come si può capire le soluzioni non mancano, noi chiediamo di farlo in fretta e di non perdere altro tempo, non possiamo intervenire quando le nostre spiagge scompariranno».


 

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Il Gazzettino