Jeremy Pargo, il folletto di Chicago a Venezia per far sognare la Reyer

Jeremy Pargo in azione
VENEZIA - E’ già l’uomo dei sogni ma alla Reyer lo dicono sottovoce, scottati finora da una stagione non propriamente baciata dalla dea bendata...usando un...

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VENEZIA - E’ già l’uomo dei sogni ma alla Reyer lo dicono sottovoce, scottati finora da una stagione non propriamente baciata dalla dea bendata...usando un eufemismo. Forse proprio per questo la società orogranata ha deciso di tirare una riga, stupendo tutti e pescando sul mercato un giocatore teoricamente "illegale" per il campionato italiano. In tutti i sensi, specie se pensiamo quanto ha sborsato lo Zehjiang Guangsha per strapparlo al Barcellona che per il folletto di Chicago aveva offerto un milione e 800mila dollari. Che è già una cifra stratosferica escludendo il pianeta Nba. I cinesi l’hanno convinto offrendo 700mila euro in più del glorioso club catalano e così Jeremy Pargo ha trascorso un anno all’ombra della grande muraglia giocando praticamente al tiro a segno, ricoperto di dollari. Da due mesi era a spasso e forse l’idea di chiudere la stagione in quella che molti definiscono la più bella città del mondo, Venezia, deve avergli strappato un sincero sorriso. Anche perchè assieme a calli e campielli, la Reyer ha messo sul piatto un bel pò di grana visto che giocatori del genere non si spostano di certo solo ascoltando il cuore.

E qui la Reyer ha fatto davvero Bingo attirandosi l’ammirazione e l’invidia di un po’ di tutti.
Un colpo di teatro che ha molto poco di scenografico e invece tanto di "pratico" visto che Pargo è esattamente il tipo di giocatore che serviva alla Reyer per aprirsi finalmente quel mondo meraviglioso rimasto finora chiuso a chiave a causa di quella impasse tecnica che ha di fatto ingessato il gruppo guidato prima da Recalcati e ora da De Raffaele. Il problema? La mancanza di esterni esplosivi in grado di penetrare costringendo le difese avversarie a lavorare, ad abbassarsi e alla fine a concedere il lato debole sugli scarichi lungo l’arco dei tre punti, visto che prima o poi gli "aiuti" finiscono. Che è un po’ l’Abc del basket. Niente esterni esplosivi, niente spaziature, niente gioco: questa è stata la Reyer finora. Non è un caso che mercoledì sera al Taliercio, con l’esordio di Pargo, la Reyer contro Avellino sia riuscita per la prima volta quest’anno a prendersi almeno 10 tiri aperti, puliti, non forzati a prescindere che siano entrati o meno. E questo qualcosa vorrà pur dire. E ovviamente il buon De Raffaele gongola...«È straordinario e l’ha fatto subito vedere. Sembra che al posto delle gambe abbia una moto. Per le nostre esigenze un giocatore come Pargo è fondamentale perchè apre tanti scenari tecnici. E pensare che al momento è solo al 65-70 per cento della forma».

E il diretto interessato? «Perchè ho scelto Venezia? La ritengo una bella avventura, giocare i playoff è sempre stimolante e poi io voglio sempre vincere. Aiuterò la Reyer a farlo mettendomi a disposizione del gruppo ma anche giocando il mio basket. Qui ho trovato una buona organizzazione e un club che ha obiettivi importanti». E la Reyer non chiede altro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino