L'Iva per il volontariato slitta al 2024, ma c'è già forte preoccupazione: «Sarà la stangata finale»

Alberto Franceschini
TREVISO - L'Iva per il terzo settore slitta al 2024. Dai volontari di Treviso-Belluno un sospiro di sollievo misto alla forte preoccupazione per lo scenario che si troveranno...

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TREVISO - L'Iva per il terzo settore slitta al 2024. Dai volontari di Treviso-Belluno un sospiro di sollievo misto alla forte preoccupazione per lo scenario che si troveranno davanti le associazioni tra due anni: «E' come una spada di Damocle».

E' stata emendata nella notte dalla maggioranza al Senato la Legge di Bilancio. L’intervento correttivo rinvia l’assoggettamento al regime IVA per il Terzo Settore e il mondo del Volontariato. Con la modifica al decreto fiscale la misura entrerà in vigore dal primo gennaio 2024.

«La grande mobilitazione del Volontariato e di tutto il Terzo Settore, anche nei nostri territori, ha indotto il legislatore alla sterzata che scongiura temporaneamente gli obblighi della disciplina Iva – afferma Alberto Franceschini, Presidente CSV Belluno Treviso – Una notizia che certamente ci conforta. Permane, tuttavia, altissima la preoccupazione, dal momento che l’emendamento approvato si configura solamente come una fugace boccata d’ossigeno. Il provvedimento, infatti, pende ancora come una spada di Damocle su un Terzo Settore già gravato da un quadro difficile, ma che nonostante tutto continua a mettere a disposizione risorse ed energie fondamentali per favorire il benessere della società».

Un sollievo quindi effimero. A prevalere è la preoccupazione per il quadro che si porrà davanti alle associazioni tra qualche anno, quando il provvedimento entrerà in vigore, nel gennaio del 2024.

«Va ricordato, oltretutto – continua Franceschini –, che le disposizioni fiscali contenute nel Codice del Terzo Settore del 2017 dovrebbero avere le autorizzazioni della Commissione Europea, ma non possono entrare in vigore perché il Governo italiano non ha richiesto questo parere. Un’impasse che ha pesanti ricadute in tutte le ONLUS che devono decidere a quale Ente del Terzo Settore adeguarsi. È dunque indifferibile l’apertura di un tavolo con il Governo e il Parlamento per individuare soluzioni definitive in linea con la legislazione europea. Se l’ingiusta e irragionevole norma sull’Iva dovesse entrare in effettivamente in vigore nel 2024 costituirebbe un enorme problema per un mondo che conta, solamente nella provincia di Treviso, oltre 1.500 realtà del Terzo settore tra ODV, APS e Cooperative. Una stangata fatale, prospettabile nel complesso nell’ordine di qualche milione di euro, che condurrebbe inevitabilmente alla moria di piccole e piccolissime associazioni e organizzazioni del Volontariato che costituiscono l'infrastruttura sociale delle nostre comunità. Chiediamo pertanto ai parlamentari trevigiani di intervenire per evitare questa pericolosa evenienza».

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Il Gazzettino