L'isola delle Grazie ora è di Giovanna Stefanel, la sentenza dopo 15 anni di incertezze

L'isola delle Grazie ora è di Giovanna Stefanel
VENEZIA - È successo anche quel che non si sarebbe immaginato, per cui l'isola di Santa Maria delle Grazie nel cuore della laguna di Venezia per quindici lunghi anni...

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VENEZIA - È successo anche quel che non si sarebbe immaginato, per cui l'isola di Santa Maria delle Grazie nel cuore della laguna di Venezia per quindici lunghi anni è stata in un limbo di incertezza e conflitti. La parola fine, quella definitiva finalmente, a cause e lunghe estenuanti attese è stata posta pochi giorni fa dalla prima sezione civile del Tribunale di Venezia che, con un'unica sentenza, ha chiuso tutti i contenziosi in atto e assicurato la proprietà dell'isola alla Giesse Investment Sas di Giesse Verwaltungs Srl che fa capo a Giovanna Stefanel, sorella di Giuseppe ex titolare della storica azienda di moda fallita ma da questa separatasi da tempo per dedicarsi interamente ad operazioni immobiliari con il marito tedesco, Ludwig Maximiliam Stoffel, nei settori urban home, urban village e resort. E l'isola delle Grazie, nei programmi di Giesse quando nel 2006 l'Ulss 12 (poi diventata Ulss 3 Serenissima) la mise in vendita, dovrebbe diventare proprio un resort di lusso per clienti danarosi provenienti da ogni parte del mondo. 


UN'ALTRA EPOCA

Da allora non sono trascorsi solo 15 anni bensì un'intera epoca, quella della Venezia assediata dal turismo di massa spazzato via dalla pandemia di Covid, ma la Società guarda al futuro quando l'emergenza sanitaria sarà passata e magari ci sarà spazio per un turismo più di qualità. L'isola, tra l'altro, si trova in una posizione strategica proprio davanti all'isola di San Giorgio, che la separa dal bacino di San Marco, e a pochi metri dalla Giudecca: a differenza di queste due isole, le Grazie (o Santa Maria della Cavana) è artificiale, nacque nel Medioevo a causa dell'abitudine di scaricare in quel luogo i detriti delle costruzioni di Venezia; una volta spuntata dall'acqua, nel 1264 fu sede di un ricovero per i pellegrini della Terrasanta, poi convento fino alle soppressioni di Napoleone; allora venne trasformata in polveriera e infine è stata sede di un ospedale per le malattie infettive, e non a caso uno dei contenziosi in questi anni ha riguardato proprio le bonifiche necessarie per eliminare rifiuti ospedalieri, amianto e serbatoi interrati pieni di combustibile.


Il Consiglio di Stato a maggio del 2019, per la verità, aveva già deciso che Giesse di Stefanel era da considerarsi la legittima proprietaria dell'isola ma, appunto, è successo dell'altro: il gruppo leccese Sap Project Srl, che si era classificato secondo nella gara, e che vantava diritti su quel fazzoletto di terra circondato dalla laguna, si è accodato, con un intervento volontario, ai ricorsi di Ulss e Giesse al Tribunale civile di Venezia: i primi due, però, chiedevano che il Tribunale mettesse una pietra tombale su tutta la vicenda in modo da dare la possibilità a Giesse, dopo aver pagato 11 milioni e 200 mila euro, di progettare e realizzare il resort di lusso; Sap, invece, chiedeva il contrario, ossia di annullare la transazione con la quale a fine 2014 l'Ulss si era accordata con Giesse per cedergli l'isola e di annullare anche la gara con la quale la stessa Giesse si era aggiudicata le Grazie. 


I CONTRORICORSI

Perché, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato, Sap era tornata alla carica? Perché nel 2014 l'allora direttore generale dell'Ulss veneziana, Antonio Padoan, nelle more del contenzioso per l'assegnazione dell'isola e siccome Giesse non si decideva a concludere l'affare per vari motivi tra i quali le prescrizioni della Soprintendenza per tenere l'isola aperta al pubblico in alcuni giorni della settimana, aveva varato tre delibere con le quali l'assegnava alla seconda classificata, ossia a Sap. Poco dopo Padoan tornò sui suoi passi annullando le delibere e concludendo la transazione con Giesse. Il tribunale civile, ora, ha stabilito che gli atti transativi sono i veri fondamenti giuridici dell'alienazione a favore di Giesse e che, comunque, Sap non aveva mai presentato ricorso contro l'assegnazione della gara avvenuta nell'ormai lontano 2007.
 

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Il Gazzettino