Isola del Mose tra verde e pannelli solari: al via i lavori per l'inserimento architettonico dell'opera

Mose
VENEZIA - I lavori procedono spediti alla bocca di porto del Lido. L’isola artificiale al centro, così come le sponde cementificate della via d’accesso alla...

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VENEZIA - I lavori procedono spediti alla bocca di porto del Lido. L’isola artificiale al centro, così come le sponde cementificate della via d’accesso alla laguna, stanno cambiando aspetto. Nuovi edifici mascherano impianti e locali tecnici, mentre superfici elaborate sostituiscono i materiali al grezzo. È il Mose che si fa bello, il cosiddetto inserimento architettonico della grande opera che, con il successivo inserimento paesaggistico, dovrebbero rendere più gradevoli - in questa come nelle altre due bocche di porto di Malamocco e Chioggia - aree che da quasi un ventennio sono ridotte a cantiere, ma che in prospettiva torneranno in buona parte ad essere spazi pubblici. I progetti, a suo tempo firmati da un team di professori dello Iuav, immaginavano di recuperare questi luoghi con tanto verde, percorsi pedonali, terrazze panoramiche, approdi. Ora però, in queste stesse aree, dovranno trovare posto pure gli impianti fotovoltaici, necessari per la decarbonizzazione di un sistema particolarmente energivoro come quello delle dighe mobili. Una delle decisioni da prendere in questa fase di completamento dell’opera. Un bivio per il Mose, tra verde e pannelli solari? O una compresenza possibile? Questioni ancora aperte, in attesa della definizione del progetto di “Mose solare” che il commissario all’opera, Elisabetta Spitz, ha affidato ad Eni.

I PROGETTI DI ENI
Un anno fa, nel primissimo studio consegnato al Provveditorato alle Opere pubbliche, gli esperti di Eni avevano ipotizzato di concentrare gran parte dell’impianto fotovoltaico nella piattaforma da 11 ettari realizzata sulla spiaggia di Santa Maria al Mare, alla bocca di porto di Malamocco, per costruire i cassoni del Mose. Ma questo terrapieno dovrà essere smantellato, per ripristinare lo stato dei luoghi. Lo impongono gli accordi con l’Europa, ricordati a più riprese dagli ambientalisti e in questa occasione dalla stessa Soprintendenza. Così ad Eni è stato chiesto di elaborare un progetto diverso, con un impianto “diffuso” su 13 ettari da ricavare negli spazi tecnici alle tre bocche di porto. I dettagli della nuova proposta non sono ancora noti. Ed ecco l’attesa per capire se e quanto verde dovrà essere “tagliato”.

PANNELLI “TAGLIATI”
Attesa che coinvolge gli stessi consulenti dell’abbellimento del Mose. «Per questi nuovi pannelli solari non siamo stati interpellati - precisa il professor Alberto Ferlenga, ex rettore dello Iuav, tra i responsabili scientifici dell’inserimento architettonico del Mose - Fin dall’inizio, nei nostri progetti, avevamo inserito dei pannelli, sulla base della norma che prevede l’autonomia energetica degli edifici pubblici». Impianti non finalizzati ad alimentare i sollevamenti, come quelli ora allo studio per il “Mose solare”, ma che comunque avrebbero garantito una certa autonomia energetica. Invece. «C’erano problemi economici e quella parte fu tagliata - ricorda Ferlenga - Nei nostri progetti originari i pannelli venivano inseriti in modo coerente, a mascherare parti tecniche. Ora saranno sovrapposizioni a posteriori. Vedremo...».

LAVORI IN CORSO


Intanto quel che è ben visibile sono i lavori in corso alla bocca di porto del Lido. Ultima tappa per il Consorzio Venezia Nuova di una serie di interventi di inserimento architettonico praticamente ultimati a Malamocco e Chioggia. Quello del Lido è il cantiere più complesso: 5 milioni di lavoro distribuiti tra la sponda di Treporti, quella del Lido e l’isola artificiale. Il motivo scelto per mascherare gli impianti di questa bocca è un sistema di pannelli piastrellati in klinker ceramico, poggiati su un’intelaiatura metallica. Le piastrelle sono trattate con una tecnologia autopulente, per eliminare muffe e alghe, ottimizzando la manutenzione di edifici così esposti. Le gru sono ancora al lavoro, ma già si coglie l’effetto finale. Da programma i lavori dovranno essere conclusi per fine maggio. A quel punto si dovrebbe avere un quadro più definito anche del progetto di “Mose solare” e del conseguente inserimento paesaggistico. Inevitabilmente i vecchi rendering che mostrano l’isola del Mose come un parco cittadino saranno aggiornati. Cinque anni fa l’inserimento dell’opera era stato al centro di una presentazione pubblica che aveva raccolto osservazioni di amministrazioni, associazioni, cittadini. Facile immaginare che tanta attenzione ora sarà riservata anche agli aggiornamenti in arrivo.
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Il Gazzettino