GORGO AL M. (Treviso) - Si è convertito all'Islam entrando ufficialmente qualche giorno fa nella nuova moschea di Annone Veneto (Venezia). Ha trent'anni, si chiama...
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«Mia mamma temeva, dopo tutto ciò che si sente in televisione, che l'Islam fosse una religione "cattiva". Quando si è resa conto che non è così, si è tranquillizzata. Se è questo che vuoi e ti fa felice noi rispettiamo la tua scelta, hanno detto i miei genitori". Walter ha abbracciato l'Islam dopo un percorso di circa tre anni. «Pur avendo ricevuto un'educazione cattolica -spiega- con il passare degli anni mi sono sempre più allontanato da questo credo. Non andavo più in chiesa. Non sono mai stato ateo, ma avevo dentro di me molte domande alle quali non riuscivo a trovare risposte. Mi sono confrontato con dei sacerdoti cattolici e ancora non ero soddisfatto. Così ho cominciato a cercare su internet, ad avvicinarmi ad altre religioni come il buddismo e poi l'Islam. Per capire, approfondire. Sempre via internet sono entrato in contatto con un ragazzo italiano di Ancona, convertitosi all'Islam e con una ragazza che ha seguito il suo stesso percorso». Dai contatti via internet agli incontri di persona, Walter ha cominciato a farsi un'idea più precisa del Corano. Ha preso contatti con la comunità di Annone Veneto. «Mi hanno accolto con calore - precisa - È questa la differenza rispetto ai cattolici. Quando si entra in una chiesa si vedono tante persone riunite, ma fra di loro c'è un clima di grande freddezza. Mentre nella moschea di Annone mi sono sentito accolto come uno di loro. Subito». Non è turbato dal fatto che la gente sia preoccupata dal fondamentalismo e dagli attentati terroristici, spesso collegati all'Islam e le moschee. «L'Islam viene strumentalizzato - sottolinea - C'è chi si serve della nostra religione per far passare tutti i musulmani come terroristi. Invece siamo i primi a combattere queste derive». La conversione non ha cambiato i suoi progetti di vita, anche se comporterà qualche inevitabile adattamento. «Mi auguro di trovare una ragazza musulmana, se si professa la medesima religione le cose sono più semplici, soprattutto per l'educazione dei figli. Il nome? Resto sempre Walter, per tutti gli amici. Said è il mio nome da musulmano, ma non cancellerà mai quello dell'anagrafe». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino