«Stava organizzando un attentato»: condannato il baby jihadista

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VENEZIA - Quattro anni e otto mesi di reclusione per aver aderito ad un'associazione con finalità di terrorismo. È la pena che il Tribunale per i minorenni di...

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VENEZIA - Quattro anni e otto mesi di reclusione per aver aderito ad un'associazione con finalità di terrorismo. È la pena che il Tribunale per i minorenni di Venezia ha inflitto ieri al più giovane dei kosovari arrestati nel marzo del 2017 con l'accusa di costituito a Venezia una cellula affiliata all'Isis che, secondo la Digos, stava progettando un attentato.

Il collegio presieduto da Valeria Zancan (giudici onorari Gabriella Coppola e Giuseppe Cifarelli) ha rigettato l'istanza di scarcerazione del giovane formulata dal suo difensore, l'avvocato Luigi Quintarelli, il quale chiedeva il trasferimento in una comunità in Sardegna, nella quale poter avviare un percorso di reinserimento. Secondo i giudici «non emergono elementi che portino a ritenere attenuate le esigenze cautelari». «È la conferma che le indagini della Procura si sono mosse nella giusta direzione», ha dichiarato il procuratore aggiunto di Venezia, Adelchi d'Ippolito, che ha coordinato l'inchiesta assieme al pm Francesca Crupi (ora a Milano).

 
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Il Gazzettino