Chiusa la trattativa: la villa dove fu uccisa Isabella venduta a una ungherese

Paolo Noventa nella villa che fu di Freddy Sorgato
PADOVA - La villa degli orrori è rimasta per anni nascosta dalla boscaglia cresciuta durante il periodo in cui l’immobile si trovava sotto sequestro. Ieri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - La villa degli orrori è rimasta per anni nascosta dalla boscaglia cresciuta durante il periodo in cui l’immobile si trovava sotto sequestro. Ieri mattina appariva invece in tutta la sua eleganza, circondata dal verde ben curato e pronto per essere seminato in vista dell’imminente primavera. La villetta di via Sabbioni 11, dove nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016 fu uccisa Isabella Noventa, è stata acquistata da una donna ungherese. Al momento vige il più stretto riserbo sulla cifra pattuita per l’acquisto e l’identità della nuova proprietaria dell’edificio ai piedi dell’argine del Piovego dove la segretaria di Albignasego fu attirata in una trappola e uccisa. Per l’omicidio esattamente il 16 febbraio di sei anni fa furono arrestati dalla Squadra mobile della questura padovana Freddy Sorgato, l’ormai ex proprietario della villa, la sorella Debora e la tabaccaia veneziana di Camponogara Manuela Cacco.



L’ACCORDO
È la fine di un percorso iniziato prima con la messa all’asta dell’immobile e poi con il passaggio a Paolo Noventa, fratello di Isabella, come risarcimento danni. Non è stato semplice giungere all’epilogo che chiude un capitolo della vicenda che ha sconvolto Noventa e tutto il Padovano. Per la scomparsa di Isabella, il cui corpo non è mai stato ritrovato, scontano una condanna definitiva a 30 anni i due fratelli Sorgato e a 15 la complice Manuela Cacco.

Per quanto riguarda la vendita della villetta, tutto è cominciato il 18 settembre 2019 quando la casa è stata aggiudicata all’asta da una giovane padovana. Di fatto però i soldi per l’acquisto dell’immobile non sono poi mai arrivati. Quest’ultima ha quindi dovuto rinunciare, rimettendoci anche diverse migliaia di euro. Si è svolta una seconda asta, con una base di 341mila euro: un interessato ha fatto una proposta di 250mila euro, che è però risultata troppo bassa.
Con lo stato delle cose ancora al punto di partenza, Paolo Noventa e il suo avvocato Stefania Lazzaro hanno chiesto e ottenuto dal Tribunale l’assegnazione della villa. Fin da subito il fratello della vittima ha comunicato che nessuno della sua famiglia avrebbe mai vissuto nella casa dove era stata uccisa barbaramente Isabella. Il destino era dunque quello della vendita.


L’ITER
L’ultimo passaggio intermedio della vicenda, appena Paolo Noventa ne è diventato il proprietario, è stato quello di concedere alla madre di Freddy Sorgato, Dolores Rossi, di organizzare il trasloco per svuotare l’abitazione. Proprio durante il trasloco a Paolo si è letteralmente gelato il sangue quando, su un comodino della camera da letto di Freddy, ha trovato una cornice con la foto di Isabella. È stato l’unico oggetto, l’unico ricordo che ha voluto tenere prima che una squadra di traslocatori svuotasse l’immobile. Ora, concluso l’atto di vendita a una donna ungherese che fin da subito si è detta interessata all’acquisto, si è chiuso definitivamente un ciclo lungo sei anni, doloroso e che si porta dietro ancora tanti interrogativi. Uno su tutti, dove sia finito il corpo della segretaria di Albignasego.

Dopo l’omicidio i tre assassini si sono liberati di Isabella e mai fino a oggi hanno collaborato per consentire di recuperarne i resti. Un dolore non soltanto per Paolo, per l’ex marito di Isabella e per tutti gli affetti della donna, ma soprattutto per la mamma Ofelia Rampazzo, che è morta il 30 dicembre di tre anni fa a 87 anni senza mai aver potuto portare un fiore sulla tomba della adorata figlia. Decine erano stati i suoi appelli ai tre assassini affinché si mettessero una mano sulla coscienza e raccontassero la verità.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino