Il fratello di Isabella Noventa: «Fatemi vedere i suoi denti e vi dirò se quello è il suo cadavere»

Paolo Noventa, fratello di Isabella
PADOVA - Come si dice la speranza è l’ultima a morire. E questa volta Paolo Noventa, fratello di Isabella, è moderatamente ottimista che quei resti trovati...

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PADOVA - Come si dice la speranza è l’ultima a morire. E questa volta Paolo Noventa, fratello di Isabella, è moderatamente ottimista che quei resti trovati all’interno di un sacco siano di sua sorella. Ma soprattutto lancia un appello: «Se mi fanno vedere la foto della mandibola posso dire con assoluta certezza se si tratta di Isabella o no. Motivo, ho eseguito io le cure odontoiatriche di mia sorella».

Perchè crede che quello scheletro possa essere di Isabella?
«Perchè nei due giorni successivi all’omicidio di mia sorella entrambi i fratelli Sorgato sono passati e si sono fermati non distanti dal luogo del ritrovamento».

Quando?
«Isabella è stata uccisa la sera tra il 15 e il 16 gennaio del 2016. Debora Sorgato il giorno dopo, era sabato 16 gennaio, insieme alla mamma si è recata a fare colazione al bar della Cacco. Poi tutte e tre sono andate a Mestre al centro commerciale Nave De Vero».

E Freddy invece?
«Lui si è recato a Marghera e a Mestre, come si evince dai tabulati telefonici, nel pomeriggio del 17 gennaio. Era domenica. Mi ricordo che avrebbe dovuto cambiare l’itinerario del suo lavoro. Non più trasportare il carburante su Padova, ma su Venezia. Mi sembra all’aeroporto. Però di solito di domenica non si lavora».

E come si sarebbero sbarazzati del corpo?
«La sera tra il 15 e il 16 gennaio i Sorgato hanno occultato il cadavere di mia sorella nel loro casolare a Noventa di via Polari. Siamo a pochi metri dal fiume Brenta. Poi, quando le acque si sono calmate, quindi il 17 gennaio, Freddy si è recato a Marghera e si è liberato del cadavere in quella zona abbandonata
».

E il giallo dell’orologio?
«Allora mia sorella spesso e volentieri indossava un Rolex. Ma la sera che è stata uccisa non lo aveva, infatti quell’orologio lo custodisco io a casa mia».

Ma accanto ai quei resti è stato trovato un orologio.
«Isabella aveva una ampia collezione di orologi. Veramente tantissimi. Pezzi da poche decine di euro, come altri più preziosi. Io non saprei dire se a quella collezione manca un orologio. Però è possibile che quella sera ne indossasse uno di questi».

E sulle scarpe?
«Se quelle scarpe sono associate ai resti allora potrebbero non essere le sue, perchè lei non portava il numero 38. Però tutto è possibile».

Adesso cosa si aspetta?


«Di essere chiamato il prima possibile da chi indaga per mostrarmi la foto della mandibola. In pochi istanti posso riconoscere se quello scheletro è di Isabella o no».

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Il Gazzettino