Il pm chiede l'ergastolo per i fratelli Sorgato, 16 anni per la tabaccaia

Il pm chiede l'ergastolo per i fratelli Sorgato, 16 anni per la tabaccaia
PADOVA -  Chiesto l'ergastolo per i fratelli Sorgato, 16 anni e 8 mesi per Manuela Cacco. Sono queste le richieste avanzate dal pubblico ministero Giorgio...

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PADOVA -  Chiesto l'ergastolo per i fratelli Sorgato, 16 anni e 8 mesi per Manuela Cacco. Sono queste le richieste avanzate dal pubblico ministero Giorgio Falcone per i tre imputati per il delitto di Isabella Noventa al termine della sua requisitoria.


LE INTERCETTAZIONI E LA PREMEDITAZIONE
Una conversazione telefonica di ben 48 minuti tra Freddy Sorgato e Isabella Noventa
, iniziata alle 20.26 del 14 gennaio 2016, secondo l'accusa sarebbe la vera trappola tesa dall'uomo nei confronti della 55enne segretaria che frequentava da tempo ma che non andava a genio alla sorella, Debora, e all'amante, la tabaccaia Manuela Cacco. Lo rivela "Giallo", che sottolinea anche come subito dopo la fine della telefonata Freddy chiamò la sorella, con cui si intrattenne per circa dieci minuti. Subito dopo, Debora chiamò Manuela, poi seguì un fitto scambio di sms che potrebbe confermare che il delitto fosse premeditato e ben pianificato dai tre accusati.

«Domani vedo Isabella, andiamo in pizzeria», avrebbe annunciato Freddy alla sorella. Debora, a questo punto, aveva contattato Manuela Cacco: «Ti ha detto della pizza?». La tabaccaia veneziana, 55 anni, rispose così: «Lui ha detto che a quest'ora spera sia tutto a posto e sistemato».

Il pm, al termine della requisitoria, ha chiesto l'ergastolo per Freddy e Debora e 16 anni e otto mesi per la Cacco. Uno sconto di pena dovuto alla parziale collaborazione della donna, che ha ammesso di aver indossato il giubbino di Isabella davanti alle telecamere del centro di Padova la sera della scomparsa, allo scopo di depistare le indagini. C'è però un aspetto inquietante che rende ancora più difficili le indagini: pochi giorni prima del 15 gennaio 2016, infatti, Debora aveva consegnato a Freddy la sim del telefono cellulare del loro padre, che non la utilizzava più. Una volta accertatosi del corretto funzionamento, l'uomo utilizzò la sim per chiamare Debora proprio la sera del presunto delitto.

L'accusa nei confronti dei tre è supportata anche da un movente: Freddy non avrebbe più sopportato la gelosia di Isabella, che sapeva delle sue attitudini donnaiole, mentre Debora temeva che Isabella avrebbe finito per portare il fratello sul lastrico. Negli ultimi tempi sono arrivati altri colpi di scena: Freddy ha cambiato di nuovo versione, scrivendo un memoriale per il giudice in cui sostiene come Isabella fosse cambiata e avesse assunto un atteggiamento libertino, che l'avrebbe portata al gioco erotico in cui sarebbe morta tragicamente. E anche la sorella ha finito per fare lo "scaricabarile" in una lettera inviata a Barbara D'Urso: «Sono nei guai perché mi sono fatta trascinare in un vortice da mio fratello, lui e Manuela hanno delle menti malate».


I giudici credono poco alle nuove versioni dei fratelli Sorgato. E ancora meno ci credono l'ex marito e il fratello di Isabella. Paolo Noventa ha lanciato un appello: «Se hanno qualcosa da dire, lo facciano in aula e non in lettere da inviare a programmi televisivi. Nostra madre sta morendo di cancro, è giusto che prima di andarsene sappia dov'è il corpo di sua figlia». Un nuovo appello alla verità dopo quello del figlio di Rosario Sanarico, il sub della Polizia di Stato morto nelle ricerche del corpo di Isabella nel Brenta. Una falsa pista fornita da Freddy durante un interrogatorio, a seguito della quale l'uomo commentò sfrontatamente così: «Se fosse stato più magro, non sarebbe annegato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino