Al via l'irrigazione dei campi: è già allarme per scarsa portata dei fiumi

Al via l'irrigazione dei campi: è già allarme per scarsa portata dei fiumi
PIANURA FRIULANA - Ha preso avvio la stagione irrigua 2018, ora a pieno regime dopo maggio contraddistinto da valori di temperatura estremamente elevati; in pianura, infatti, la...

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PIANURA FRIULANA - Ha preso avvio la stagione irrigua 2018, ora a pieno regime dopo maggio contraddistinto da valori di temperatura estremamente elevati; in pianura, infatti, la media mensile si è attestata sui 20 gradi, più 2,5 oltre la norma, un valore simile al maggio 2003 con 20.1 gradi. C'è stata una parentesi fresca a metà mese e un numero di giorni piovosi nella media del periodo. Giugno è stato piuttosto instabile, caratterizzato da caldo, umidità e isolati temporali, anche forti. 


Tagliamento e Torre
Desta preoccupazione l’andamento delle portate del fiume Tagliamento e del torrente Torre, principali fonti di alimentazione della fitta rete di canali che, solcando il territorio consortile nel Medio Friuli, garantiscono non solo l’approvvigionamento irriguo ma apportano benefici ambientali e paesaggistici.

Scarse precipitazioni
Le scarse precipitazioni nel mese di giugno nelle aree montane, infatti, stanno comportando una graduale riduzione delle portate fluenti, con possibile situazione di deficit idrico nella principale opera di presa di Ospedaletto, a Gemona del Friuli. Il Consorzio di bonifica Pianura friulana sta monitorando costantemente la situazione per gestire al meglio eventuali criticità in luglio, periodo in cui le colture hanno più bisogno d'acqua. 

A Codroipo
Da metà giugno i comprensori di Santa Maria di Sclaunicco e Codroipo, oggetto di lavori di conversione irrigua nello scorso inverno, beneficiano dei nuovi impianti a pressione, con le ricadute positive su un territorio di circa 300 ettari in termini di risparmio idrico ed efficienza irrigua.

Lignano e Grado

La superficie servita dagli impianti consortili, che si compongono di un centinaio di pozzi e di oltre una ventina di centrali di pompaggio, gestiti e manutenzionati da una cinquantina di operai distribuiti nell’intero comprensorio di 200.000 ettari, da Gemona fino a Lignano e Grado, supera i 44.000 ettari. Di questi, circa 30.000 beneficiano di irrigazione a pressione e circa 14.000 ettari di irrigazione a scorrimento. Si aggiungono le aree della Bassa Friulana a valle della linea delle risorgive, servite dall’uso promiscuo della rete di scolo gestita da manufatti di ferma e regolazione e dalle idrovore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino