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TREVISO - Per i trevigiani con un reddito annuale superiore ai 50mila euro l'aliquota Irpef comunale passa dallo 0,75% a 0,8%. Un ritocco dovuto all'adeguamento richiesto dalla legge nazionale entrata in vigore negli ultimi giorni del 2021, che riduce da cinque a quattro le fasce di reddito in cui dividere la popolazione e su cui calcolare l'Irpef. A Ca' Sugana hanno quindi dovuto adeguarsi alle direttive arrivate da Roma rivedendo anche il bilancio di previsione 2022-2024 approvato poco prima di Natale.
I NUMERI
L'adeguamento riguarda circa 6mila residenti in città che, nell'ultimo anno, hanno presentato una dichiarazione dei redditi superiore ai 50mila euro e che, adesso, vedranno aumentare l'Irpef. «Più che di aumenti - precisa l'assessore al Bilancio Christian Schiavon - parliamo di adeguamenti dettati dalle normative nazionali. Nel rivedere l'applicazione dell'Irpef, che è stata ridotta per tutti, il Governo ha anche rivisto gli scaglioni di reddito su cui applicarla. È sparito quello che prevedeva i redditi compresi tra 55mila e 75mila euro.
LA DIFFERENZA
I nuovi scaglioni di reddito, con relative aliquote, varati da Ca' Sugana quindi sono: fino a 15mila euro l'anno non è prevista nessuna imposta; dai 15mila ai 28mila l'aliquota sarà dello 0,65%; da 28mila a 50mila dello 0,7%; oltre i 50mila dello 0,8%. La delibera con i ritocchi verrà votata nel consiglio comunale previsto il 30 marzo. L'Irpef, nell'ultimo bilancio, ha portato a Ca' Sugana circa 9 milioni di euro. La cifra, con questi adeguamenti, rimarrà più o meno la stessa: «Con i nuovi scaglioni, considerando il taglio dell'Iperf a livello centrale, non cambierà di molto la cifra incassata dal Comune alla voce Iperf - osserva Schiavon - se otterremo 50mila euro in più, sarà tanto. Invece, applicando l'aliquota dello 0,75%, secondo le simulazioni fatte dal ministero, avremmo incassato circa 170mila euro in meno. Ma la normativa nazionale chiede di rivedere gli scaglioni di reddito per l'applicazione dell'Irpef, ma senza diminuire le entrate del Comune».
LE CONSEGUENZE
Tutto questo ragionamento si basa però su ipotesi e stime: «I dati delle dichiarazioni dei redditi 2022 li vedremo solo nel 2023 - precisa Schiavon - quindi adesso possiamo solo fare delle previsioni sui numeri degli scorsi anni. Ma vorrei che fosse ben chiara una cosa: non abbiamo aumentato le tasse. Ma ci siamo solo adeguati a quanto prevede la legge nazionale che ha rivisto Irpef e scaglioni. E, comunque, parliamo di una decina di euro in più all'anno solo per chi dovrà pagare lo 0,8%. Abbiamo preferito applicare lo 0,8% ai redditi superiori ai 50mila euro piuttosto che toccare le aliquote per i redditi più bassi. Pagare 15 euro in più all'anno per chi ne guadagna più di 75mila, perché queste sono le proporzioni, è un peso sopportabile. Per importi più bassi le difficoltà sarebbero invece maggiori. E siamo comunque soddisfatti di non chiedere nulla ai cittadini trevigiani che guadagnano fino a 15mila euro».
Il Gazzettino