La veneziana Irene Vella in tv da Francesca Fialdini: «Il mio viaggio di andata e ritorno dalla prigione dell’obesità»

Irene Vella, prima e dopo
VENEZIA - La scrittrice veneziana Irene Vella si racconta nella nuova puntata di “Da noi…a ruota libera” su Rai 1 e spiega le tappe del suo difficile viaggio di...

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VENEZIA - La scrittrice veneziana Irene Vella si racconta nella nuova puntata di “Da noi…a ruota libera” su Rai 1 e spiega le tappe del suo difficile viaggio di andata e ritorno dalla prigione dell’obesità. «Due anni fa avresti incontrato un’Irene che non sapeva che ce l’avrebbe fatta, che avrebbe incontrato dei grossi ostacoli nella sua vita e che piano piano li avrebbe superati. All’epoca mangiavo non cibo ma dolore, per zittire quello che avevo dentro» spiega a Francesca Fialdini l’autrice del libro autobiografico “Un chilo alla volta”, commossa mentre scorrono le immagini di sé stessa da piccola.

«Ero una bambina molto agitata, socievole, allegra, ma un po’ condizionata dal fatto di essere figlia unica, oggetto di un amore eccessivo dei propri genitori, soprattutto da parte di mia mamma. Ho avuto comunque un’infanzia felice, i miei hanno fatto tutto quello che potevano. Purtroppo ho avuto un episodio molto forte che mi ha portato a rifiutare qualsiasi tipo di cibo, dato che non riuscivo a trattenerlo. Vedevo tutto quello che i miei compagni di scuola potevano mangiare e io no e da grande, durante la malattia di mio marito, tutto questo è esploso».

Irene Vella racconta della malattia del marito. «Ho donato un rene per salvare mio marito e sono stata la prima donna in Italia a partorire con un rene solo» ha continuato poi la Vella, tra le lacrime di fronte alle foto che la ritraggono insieme alla sua famiglia. «La malattia degenerativa di mio marito è tornata e io non me l’aspettavo, pensavo che l’amore bastasse a curare. Per questo, per non pesare su di lui e raccontare il dolore che stavo vivendo, ho iniziato a mangiare in maniera compulsiva, in particolar modo dolci». E sull’impatto che il giudizio degli altri ha avuto sul suo percorso aggiunge in chiusura: «Il peggior carnefice di me stessa sono sempre stata io, il giudizio degli altri mi è sempre importato poco, ma certi sguardi a volte sono difficili da dimenticare, finisci per portarteli sempre addosso».

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Il Gazzettino