Nuova svolta, l'Iras si può salvare: il Comune ritirerà il ricorso al Tar

Uno dei tavoli svolti in prefettura di Rovigo per sbloccare la vicenda Iras
ROVIGO - Quando tutto sembrava volgere alla burrasca, ecco di nuovo spuntare il sole. La volontà convergente di Comune e Regione di salvare l’Iras, nonché di...

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ROVIGO - Quando tutto sembrava volgere alla burrasca, ecco di nuovo spuntare il sole. La volontà convergente di Comune e Regione di salvare l’Iras, nonché di ridare vita a Casa Serena con nuovi servizi, è stata più forte delle incomprensioni e ieri pomeriggio, all’incontro in prefettura, con enorme pazienza sono stati ricuciti tutti gli strappi e limati gli aspetti spigolosi di un testo che ora sembra essere condiviso in quasi tutti i suoi punti, tranne qualche ultimo aspetto che si ritiene di poter definire entro domani. Visto quanto accaduto negli ultimi mesi, le cautele restano massime e tutto deve essere preso con le pinze. Perché di colpo di scena in colpo di scena, la trattativa ha avuto un copione degno di una commedia.


VOLTI DISTESI
Però, anche a giudicare dai volti di quanti sono stati seduti dalle 16 fin quasi alle 19 al tavolo, davanti al prefetto Clemente Di Nuzzo, al vicario Rosa Correale e al capo di Gabinetto Fabrizio Cesarino, ovvero l’assessore regionale a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, il direttore della Segreteria della giunta regionale Lorenzo Traina, il commissario straordinario dell’Iras Tiziana Stella, il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo, il segretario comunale Alessandro Ballarin, il dirigente della Ragioneria comunale Nicoletta Cittadin, l’assessore comunale ai Lavori pubblici Giuseppe Favaretto, il presidente dell’Ater Rovigo Guglielmo Ferrarese, il direttore generale e il direttore dei Servizi Socio-sanitari dell’Ulss 5 Patrizia Simionato e Marcello Mazzo, sembra davvero essere tornato il sereno. E si intravede la luce in fondo al tunnel.


I COMMENTI
Le dichiarazioni a margine del lungo incontro in Prefettura restano oculate nei toni, ma importanti nella sostanza ed accompagnati da volti distesi e sorrisi reciproci, che viste le intemperie delle scorse settimane appaiono decisamente eloquenti. «Abbiamo fatto un altro pezzo di strada e per la fine della settimana è previsto un ulteriore passo - spiega il sindaco Gaffeo - non vorrei fare dichiarazioni nel merito per evitare che poi ci possano essere fraintendimenti, ma posso dire che abbiamo lavorato al testo dell’accordo di programma e da parte della Regione c’è stata la massima disponibilità sul cambio di destinazione d’uso di Casa Serena. Anche per quanto riguarda l’emergenza abitativa è stata trovata una soluzione, mentre il tema delle cucine con l’aspetto relativo alle utenze non è stato inserito nel testo, perché sarà definito al di fuori dell’accordo, essendo troppo stretti i tempi. Perché il 28 abbiamo un consiglio già calendarizzato e potrebbe essere quella la data di approvazione del testo definitivo dell’accordo di programma con la firma che sarebbe poi immediatamente successiva».


Ancor più abbottonata l’assessore Lanzarin. «Stiamo lavorando, abbiamo fiducia» ha detto, mentre Gaffeo ha chiosato con una battuta, a confermare che i toni si sono completamente distesi: «Ormai l’assessore sta pensando di prendere casa a Rovigo». Anche il prefetto misura bene le parole, ma ammette che «sono stati fatti significativi passi avanti, sono stati superati alcuni problemi dirimenti come quello relativo alle cucine e al perfezionamento dell’accordo in pendenza del ricorso al Tar, che sarà ritirato quando l’accordo verrà approvato. Adesso si stanno definendo alcune clausole e formule, ma la speranza è di arrivare già giovedì (domani, ndr) a un testo definitivo, che era l’obiettivo di questo tavolo, per andare poi all’approvazione nelle sedi preposte. Il testo definitivo ancora non c’è, bisogna restare cauti. Del resto, è un accordo molto elaborato e con una valenza economica notevole, per cui è normale che ciascun ente lo abbia approfondito. La presenza del segretario della Giunta regionale è stata utilissima per aiutare a condividere e smussare il testo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino