L'Iras va verso la privatizzazione, incarico per studiare il piano

Il commissario Stella ha firmato l’atto di nomina alla Kpmg per definire il nuovo progetto industriale, economico e finanziario

l'Iras in quartiere San Bortolo a Rovigo
ROVIGO - Per l’Iras un filo che si riannoda al giugno del 2021, dopo una parentesi che l’assessore regionale a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin ha definito...

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ROVIGO - Per l’Iras un filo che si riannoda al giugno del 2021, dopo una parentesi che l’assessore regionale a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin ha definito amaramente «tutto tempo perso». In realtà per Rovigo quel tempo, se messo a frutto, avrebbe potuto significare una rinascita dei servizi pubblici e un sapiente riutilizzo degli spazi. Ma così non è stato. E se la messa in liquidazione per il momento sembra ancora lontana, la privatizzazione sembra alle porte.


Dopo il consiglio comunale secretato del 4 luglio, che ha segnato la fine di ogni trattativa fra Comune e Regione per evitare il tracollo dell’Iras così come la sua privatizzazione, che a parole tutti hanno detto di non volere, salvo non agire di conseguenza, è calata una cortina di silenzio su tutta la vicenda, il cui epilogo ha fra l’altro acuito le tensioni interne alla maggioranza per le accuse che soprattutto da parte di una fetta del Pd, oltre che da tutta l’opposizione, sono state rivolte all’indirizzo del sindaco Edoardo Gaffeo per la gestione del percorso che doveva portare al salvataggio dell’Iras e alla rinascita di Casa Serena, naufragato.


IL VUOTO
Per Casa Serena al momento l’unico scenario che si prospetta è quello dell’abbandono. Con il problema di evitare che l’enorme vuoto apertosi nel tessuto urbano della Commenda venga riempito, come già con l’ex Maddalena, da occupazioni abusive e degrado. Per l’Iras, invece, ecco spuntare quello che già prima dell’estenuante trattativa con l’amministrazione comunale l’allora commissario straordinario Ezio Zanon aveva prospettato al tavolo prefettizio nel giugno di due anni fa come piano B per far fronte alla non più sostenibile gestione di Casa Serena, ovvero un’esternalizzazione con un appalto di global service. Una prospettiva che allora avrebbe dovuto interessare solo i servizi di Casa Serena e che ora invece, a causa anche delle maggiori spese sostenute dall’Iras e dell’impossibilità di ottenere i promessi 3,2 milioni dal Comune per la risoluzione transattiva della convenzione per Casa Serena, e con il completo addio a quest’ultima, certificato con atto notarle il 27 luglio, interesserebbe il centro servizi di San Bortolo.


LA SORPRESA
Lunedì, infatti, il commissario regionale Tiziana Stella ha firmato un decreto di “Nomina di advisor finanziario per il nuovo piano di risanamento dell’Ipab Iras di Rovigo”. Piano di risanamento che prevede la concessione in appalto della gestione dei servizi. Iras, infatti, come si legge nell’atto, cambierebbe il proprio ruolo «da gestore diretto del servizio a concedente, con funzioni di monitoraggio e controllo». Quindi non una vendita tout court, ma un’esternalizzazione a privati. Nel decreto si sottolinea come «tenuto conto dell’esistente rapporto tra posti disponibili e posti occupati, che evidenzia un tasso di saturazione prossimo alla piena occupazione, così da rendere senz’altro positivo il giudizio sulla permanenza in vita di Iras una volta risanato, la Regione Veneto sta valutando la compatibilità dell’affidamento del servizio in regime di concessione con la gestione commissariale dell’Ipab e l’idoneità dello schema contrattuale, avuto riguardo dell’esigenza prospettata dall’Ipab di conseguire il pagamento del canone in tempi celeri ed in un’unica soluzione e l’assorbimento dei lavoratori attualmente coinvolti dall’Ipab da parte del concessionario nell’ambito del rapporto contrattuale da instaurarsi».


Per seguire questa strada, si spiega, è necessario un nuovo piano economico-finanziario, la cui redazione è stata affidata al colosso delle consulenze Kpmg, perché «il precedente piano di risanamento, si basava sulla risoluzione consensuale del contratto (la convenzione di Casa Serena, ndr) con il Comune di Rovigo ed il conseguente pagamento della somma riconosciuta dal Comune per l’ammortamento residuo dei finanziamenti accesi da Iras per l’adeguamento di Casa Serena: fallite le trattative a seguito della mancata approvazione dell’accordo di programma, il Comune di Rovigo ha presentato 3 ricorsi avverso i decreti commissariali finalizzati alla dismissione di Casa Serena». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino