Iras-Casa Serena: il giorno decisivo. Il confronto fra tecnici per cercare di chiarire tutti i punti dell'accordo

Iras-Casa Serena: il giorno decisivo. Il confronto fra tecnici per cercare di chiarire tutti i punti dell'accordo
ROVIGO - Oggi sarà un momento decisivo per capire quale sarà il destino dell'Iras e di Casa Serena, con la riunione del tavolo in prefettura, convocato per le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ROVIGO - Oggi sarà un momento decisivo per capire quale sarà il destino dell'Iras e di Casa Serena, con la riunione del tavolo in prefettura, convocato per le 17. Un appuntamento al quale, nonostante le parole taglienti volate nell'ultimo mese, le due parti, Regione e Comune, arrivano, per una volta con i "compiti fatti a casa". Ovvero, un confronto fra tecnici per cercare di chiarire definitivamente, faccia a faccia, tutti i punti dell'accordo di programma. La quadratura del cerchio ancora non sembra essere stata trovata, ma già che si sia lavorato, martedì, ad un tavolo a Venezia, ad una bozza di testo, questa volta in condivisione, apre uno spiraglio alla speranza di una soluzione positiva. Speranza che, dall'inizio dell'anno è sembrata scemare nei botta e risposta fra le parti.


LE VICISSITUDINI
Già il 9 gennaio, nella sala consiliare di Palazzo Nodari, di fronte alle commissioni I e II, il commissario straordinario di Iras Tiziana Stella aveva detto: «Abbiamo 9mila euro in cassa, signori. La politica è una gran bella cosa, ma considerate che non paghiamo le banche da un anno e mezzo e l'azienda che ci fornisce i farmaci ha mandato una diffida perché avanza 22mila euro e ha detto che non ce li dà più». Poi, il 31 gennaio, sempre il commissario regionale, dopo che il Comune ha inviato una nuova bozza di accordo, non accogliendo le correzioni fatte dalla Regione, ha rincarato la dose: «La difficile trattativa con il Comune non può essere mantenuta in essere. In questi mesi l'atteggiamento del Comune è rimasto contraddittorio: mentre, per un verso, afferma la propria disponibilità per risolvere i problemi di Iras e pur avendo concreti interessi in tal senso, si deve purtroppo registrare una tendenza non pienamente collaborativa». Nonostante questo, su entrambi i fronti si è continuato a studiare una possibile soluzione. E oggi si capirà se possa tornare il sereno dopo mesi di nubi grigie.


CASO INPS


Intanto, mentre si lavora per salvare Iras e casa Serena, la Rappresentanza sindacale unitaria dell'Inps interviene per chiedere che si salvi anche piazzale Cervi. La speranza, si spiega in una nota, era «che con il nuovo anno Provincia e Comune avrebbero finalmente raggiunto l'obiettivo di acquisire una parte dell'ex scalo merci. Acquisizione che, dopo oltre vent'anni di soluzione temporanea, consentirebbe finalmente il trasferimento del terminal dei bus nelle adiacenze della stazione. La Rsu dell'Inps di Rovigo ritiene che la situazione sia inaccettabile e sia doveroso rigenerare e restituire alla città due aree munite di grandi potenzialità. In particolare, in relazione a piazza Cervi, sulla quale si affaccia la sede dell'Istituto, ritiene che si debba ristabilire la possibilità di aprire le finestre degli uffici senza incorrere nel pericolo di intossicarsi e porre fine a non infrequenti slalom di vetture e pulmini privati che accompagnano invalidi e persone fragili al Centro Medico Legale, talvolta anche autoambulanze, tra corriere e passeggeri in attesa, e porre fine alla sosta di autobus, spesso con motori accesi, nei pressi dell'entrata principale dell'Inps». La Rsu auspica, infatti, «che piazza Fratelli Cervi possa essere oggetto di rigenerazione urbana e che anche il funzionamento della sua bella fontana, attualmente utilizzata spesso come capientissimo cestino dei rifiuti, possa essere riattivato». Per questo i lavoratori dell'Inps, oltre a valutare l'ipotesi di una petizione, chiedono al Direttore provinciale e al Presidente del Comitato provinciale attivarsi perché si chiuda un'altra annosa vicenda. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino