Ok dalla Regione all'anticipazione di 3,2 milioni di euro per salvare l'Iras

Le proteste dei sindacati per salvare i posti di lavoro dell'Iras
ROVIGO  -  Dopo la convulsa giornata di giovedì, ieri la Regione, ha autorizzato l’erogazione di un’anticipazione finanziaria straordinaria...

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ROVIGO  -  Dopo la convulsa giornata di giovedì, ieri la Regione, ha autorizzato l’erogazione di un’anticipazione finanziaria straordinaria all’Iras. Quanto preannunciato è stato fatto con l’approvazione in Giunta regionale del provvedimento, proposto dall’assessore a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, a sostegno della praticabilità del piano di risanamento presentato dal commissario straordinario dell’Iras.

«L’anticipazione – si rimarca in una nota da Palazzo Balbi - è stata decisa per garantire ad Iras ancora un margine di tempo per concretizzare le entrate derivanti dalla retrocessione al Comune di Casa Serena. Tale operazione prevista dal Piano di risanamento è subordinata ad un accordo istituzionale che veda tutte le parti coinvolte». Sul fatto che, però, la faccenda non sia affatto risolta, arriva un passaggio più che significativo: «Per questo, l’anticipazione è vincolata alla formale assunzione da parte del Comune di Rovigo dell’impegno di saldare quanto da esso dovuto all’Iras come definito dal piano stesso. La somma anticipata da parte della Regione del Veneto andrà restituita secondo le tempistiche previste dal piano».

BACCHETTATA
A chiarire meglio è la stessa Lanzarin: «Resta fermo un punto, ossia che il Comune di Rovigo passi dal dire al fare e s’impegni concretamente ad assolvere gli impegni finora dichiarati solo a parole». In altre parole approvare una delibera in consiglio dove, si attesti, come messo nero su bianco dalla commissaria straordinaria di Iras Tiziana Stella, «che il credito di 3,2 milioni con la retrocessione sia certo nel suo ammontare ed esigibile, quantomeno in forza di un accordo transattivo con il Comune sulla nota concessione». Se, dunque, come pare, perché la delibera resta ancora un oggetto misterioso, nell’atto che è stato preparato, questo passaggio non dovesse esserci, cadrebbe anche il possibile aiuto da 3,8 milioni della Regione. «Secondo il Piano di Risanamento commissariale – si precisa nella nota della Regione - per garantire la sostenibilità economico-patrimoniale e dunque salvare l’Iras di Rovigo, è prevista la dismissione del centro servizi Casa Serena e il conseguente impegno economico da parte del Comune di Rovigo, permettendo in questo modo la chiusura della concessione-contratto che prevede la relativa assunzione degli oneri in capo al Comune stesso e riferiti agli investimenti fatti dall’Ipab».

L’assessore Lanzarin rimarca come «l’intervento regionale nasce dalla crisi di liquidità in cui versa l’ente, e dunque dall’urgenza di permettere all’Iras di garantire i pagamenti per gennaio e con essi la continuità nell’erogazione dei servizi dedicati agli anziani non autosufficienti, mantenendo così un impegno concreto più volte ribadito. Le altre questioni tra cui il destino futuro di Casa Serena, non risultano ad oggi dirimenti per la sopravvivenza dell’Ipab, vero però che l’anticipazione deliberata dalla Giunta regionale permetterà di assumere, da parte del Comune di Rovigo, unitamente agli enti del territorio, quelle azioni volte ad un successivo piano che riguarderà Casa Serena». Sempre che anche il Comune faccia la propria parte.
 

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Il Gazzettino