Rovigo. Casa di riposo a rischio liquidazione dal 1° gennaio se il Comune non versa 3,2 milioni

Manifestazione dei sindacati davanti alla prefettura per il salvataggio dell'Iras
ROVIGO - Come nel gioco dell’oca, nelle vicende dell’Iras, ieri è sembrato di tornare alla casella iniziale. Solo che questo non è un gioco,...

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ROVIGO - Come nel gioco dell’oca, nelle vicende dell’Iras, ieri è sembrato di tornare alla casella iniziale. Solo che questo non è un gioco, perché come spiegano Davide Benazzo, Franco Maisto, Cristiano Maria Pavarin di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, «c’è una scelta politica forte da fare che riguarda la città intera, ma soprattutto le 200 famiglie dei lavoratori di Iras, nonché quelle di ospiti e familiari, oltre al rischio di perdere i servizi presenti e quelli ipotizzati per il futuro».

Eppure, sembra di essere tornati ad un anno fa, a quando l’allora commissario Ezio Zanon profetizzava che senza il versamento ad Iras dei 3,2 milioni di euro accantonati da Palazzo Nodari, come ristoro delle manutenzioni effettuate, a fronte dello scioglimento della convenzione su Casa Serena ed il suo ritorno nelle mani del Comune, si sarebbe aperto lo spettro della liquidazione per l’Iras. Spettro che dal primo gennaio, ha detto il commissario di Iras Tiziana Stella, rischia di essere l’amara realtà, perché la liquidità dell’ente è a zero e l’atteso e preannunciato intervento economico del Comune ancora non c’è stato.

ULTIMATUM
E così ieri, all’incontro del tavolo di crisi in Prefettura, presieduto dal prefetto Clemente di Nuzzo, alla presenza delle organizzazioni sindacali e della direzione dell’Ulss, proprio il Comune, rappresentato dal sindaco Edoardo Gaffeo e dal segretario generale Alessandro Ballarin, che hanno riproposto il tema del valore degli interventi di Iras su Casa Serena e di definire l’accordo di programma sul futuro della struttura prima di procedere, è stato richiamato al rispetto degli accordi presi nel precedente incontro, il 28 ottobre, quando sembrava fosse stata trovata una soluzione, con tanto di rilettura del verbale. La riunione, apertasi alle 9.30, si è chiusa alle 13.30, dopo che il sindaco ha accettato di sottoscrivere un impegno scritto a far approvare dal consiglio comunale, entro il 31 dicembre, la delibera per il versamento all’Iras.
Il comunicato della Prefettura è succinto: «Le parti hanno ribadito la volontà di addivenire ad una soluzione della problematica Iras portando a compimento il percorso condiviso nelle riunioni tenutesi in Prefettura nei mesi di ottobre e novembre, nel quadro di un’operazione che faccia rientrare Casa Serena nella disponibilità del Comune di Rovigo, consentendo al Comune, al contempo, di corrispondere ad Iras le somme necessarie per il proprio piano di risanamento. Il Prefetto, a conclusione della riunione, ha nuovamente invitato le parti alla massima collaborazione per assicurare il rispetto degli impegni assunti e per addivenire ad una soluzione in tempi rapidi che consenta di salvaguardare i livelli occupazionali e il futuro di Iras». 

AMAREZZA
Ben più battaglieri i sindacati: «Siamo amareggiati: eravamo convinti, dopo l’ultimo incontro, alla presenza anche dell’assessore Lanzarin, che la questione fosse chiusa, invece ci siamo trovati al punto di partenza. Da parte del sindaco e del segretario comunale sono stati avanzati nuovamente dubbi e problemi sul pagamento, ma di fronte alla prospettiva configurata dal commissario straordinario che altrimenti per Iras non resta altra strada che la liquidazione, abbiamo preteso che sia convocato un consiglio comunale che alla presenza dei lavoratori si dovrà assumere la responsabilità di questo trasferimento». Maisto nota che «è stata una mattinata davvero intensa, sia per la delicatezza del tema che per i tempi molto stretti evidenziati dalla commissaria Stella per garantire la sostenibilità economica di tutto il percorso di risanamento dell’Iras. Siamo stati oltre quattro ore a discutere della necessità di non perdere quest’ultimo treno. Sapiente il lavoro del prefetto che ha raccolto le indicazioni delle parti sindacali per garantire un futuro certo a lavoratrici e lavoratori dell’ente con un documento scritto».
 

RISCHIO FALLIMENTO


Diretto Benazzo: «Se l’Iras non ha certezze economiche entro il 31 dicembre è obbligato a portare i libri in Tribunale: questo, dopo animata discussione, ha portato a decidere di procedere urgentemente con un consiglio comunale per ratificare l’accordo fra Comune e Iras sulla chiusura di Casa Serena e il pagamento dei 3,2 milioni, a prescindere dalla valutazione dei tecnici del Comune. I consiglieri comunali entro fine anno avranno in mano il futuro di 200 famiglie: con i lavoratori glielo terremo bene a mente, guardandoli negli occhi quando verrà chiesto di alzare la mano». Pavarin, con un passato da consigliere comunale, chiosa: «È ora che la politica si riappropri del del proprio ruolo. Sulla base degli atti, si metta il consiglio comunale nelle condizioni di assumere una decisione fondamentale per il futuro della città e del territorio. Comprendiamo le difficoltà di gestire un percorso delicato, ma è ora di scegliere».
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Il Gazzettino