«Io, indiano, assumo italiani». Orfano, in Veneto ha realizzato il suo sogno

Anthony Dilip
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ALBIGNASEGO - Anthony Dilip, 41 anni originario di Calcutta, è rimasto orfano in tenera età. E' cresciuto a tu per tu con Madre Teresa in un istituto che all'epoca ospitava oltre 600 bambini. Ora è il titolare di un ristorante indiano, inaugurato ieri, che si trova in via Giorgione a Sant'Agostino di Albignasego: «A breve dice - assumerò personale italiano. Desidero sdebitarmi per tutto ciò che avete fatto per me». La sua storia ha dell'incredibile. «Ricordo con quanta tenerezza ci accudiva Madre Teresa. È lei la madre delle mie forze. Ci diceva: seguite la vostra strada e sorridete». Risale al 2000 la scelta di provare a costruirsi un futuro in Italia. «Sono stato aiutato da una rete di volontari. Sono arrivato che non avevo una lira. Poco alla volta sono riuscito a trovare un posto come lavapiatti». Dopodiché è diventato cuoco. A seguire, l'acquisizione di un bar in piazzale Pontecorvo e, da ultimo, l'apertura del ristorante indiano. «Serviamo piatti della nostra tradizione: riso, pollo speziato e verdure di tutti i tipi. Nonostante la crisi, c'è voglia di scoprire la nostra cultura. Ho deciso di investire su questa attività perché gli italiani sono curiosi e amano sperimentare nuovi piatti». Per il momento all'interno del locale lavorano quattro indiani. «Presto organizzerò dei colloqui con neodiplomati della scuola alberghiera di Abano. È il mio modo di restituire il bene che ho ricevuto». Dilip ne fa anche una questione di filosofia di vita: «Madre Teresa ci ha insegnato che siamo tutti uguali. Accoglieva chiunque, indipendentemente dalla casta di appartenenza o dalla religione. Darò l'opportunità ad alcuni ragazzi italiani di approfondire la conoscenza del cibo indiano».
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Il Gazzettino