"Io Apro", in Veneto poche adesioni alla protesta: controlli e qualche multa a titolari e clienti

VENEZIA - In tutto il Veneto, da Treviso a Venezia, ma anche a Belluno, Bassano del Grappa e a Padova, alcune attività hanno aderito all'iniziativa #IoApro,...

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VENEZIA - In tutto il Veneto, da Treviso a Venezia, ma anche a Belluno, Bassano del Grappa e a Padova, alcune attività hanno aderito all'iniziativa #IoApro, promossa da imprenditori - soprattutto titolari di ristoranti e bar - che hanno deciso di aprire oggi, 15 gennaio, le proprie attività, malgrado le restrizioni imposte dal governo per arginare i contagi da Covid-19. Non sono molti i locali che hanno aderito alla protesta e quasi tutti hanno ricevuto la visita delle forze dell'ordine, come del resto avevano annunciato nei giorni scorsi le Prefetture. Sono state elevate anche alcune sanzioni, come previsto dalla normativa. I titolari sapevano che avrebbero rischiato di prendere una multa sia loro che i clienti, ma hanno deciso ugualmente di aprire: «Noi vogliamo solo lavorare» hanno detto a più voci.

Tra questi locali c'è anche la "Nuova locanda al Sole" di Vo’ Euganeo, il bar frequentato dalla prima vittima di Covid in Italia, il 77enne Adriano Trevisan morto il 21 febbraio, e primo focolaio nella nostra regione.  Sanzioni sono state elevate a Belluno nei confronti di alcuni anziani sorpresi al bar a giocare alle carte. A Padova i controlli hanno interessato anche la nota pasticceria "Les Sablon", e anche qui clienti e titolare sono stati identificati e multati per consumazione e somministrazione a tavolo, in contrasto ai Dpcm del Governo. 

Lo stesso è successo a Venezia con i numerosi avventori che hanno frequentato i pochi locali aperti. Nel centro storico della città lagunare tra i promotori della protesta c'è Emanuele Ballarin del bacaro “Quebrado”.

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Il Gazzettino