MESTRE - Costretta su un letto dalla malattia, non ha potuto mettersi in salvo. Ha visto la sua casa e sentito i suoi polmoni riempirsi di fumo, fino a quando non ha perso i...
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Vigili del fuoco e personale del Suem sono riusciti a intervenire appena in tempo per metterla in salvo. Le sue condizioni, però, restano gravissime: la donna è stata portata in pronto soccorso e poi trasferita immediatamente in terapia intensiva. La prognosi, ovviamente, rimane riservata.
L'ALLARME
Succede intorno alle 12, ieri. La donna, che vive a Favaro in una casa al civico 47 di via Ca' Colombara, è a letto e non può muoversi. In quel momento con lei non c'è nessuno e a un certo punto, nella stufa a legna, qualcosa comincia a non funzionare. L'impianto si incendia: le fiamme non sono molto alte, il fuoco non rischia di propagarsi. Ma il fumo ci mette poco a saturare gli ambienti della casa. I vicini capiscono subito cosa succede e danno l'allarme. Sul posto arrivano i pompieri, il personale medico del Suem e la polizia di Stato. I vigili del fuoco sono riusciti a spegnere in pochi minuti l'incendio che, fortunatamente, non si era propagato in altre stanze. Al loro arrivo, la donna era priva di sensi. Intubata, è stata portata in pronto soccorso dove, però, è rimasta solo pochi secondi prima di essere trasferita in rianimazione. Le sue condizioni sono critiche: motivo per cui non è stato possibile iniziare una terapia in camera iperbarica. Il suo quadro clinico verrà monitorato ora dopo ora: il fisico debilitato della donna non aiuta, il personale dell'ospedale spera però in una reazione importante.
INDAGINI
I vigili del fuoco stanno cercando di capire cosa possa aver scatenato l'incendio. Ieri pomeriggio, nella casa di via Ca' Colombara, anche gli agenti della polizia scientifica, alla ricerca di qualunque elemento che possa dare una spiegazione all'incendio. Probabile che ad aver provocato le fiamme sia stato un problema al camino della stufa, che non era stato in grado di far fuoriuscire calore e fumo e, surriscaldandosi, potrebbe aver dato il La al rogo casalingo. Negli ultimi mesi sembrano essere diversi i casi di intossicazione da monossido per un incendio in casa, o per chi usa sistemi di riscaldamento alternativi come bracieri e stufe a legna. Le indagini dei vigili del fuoco e della polizia serviranno ad approfondire la regolarità del sistema di riscaldamento ed accertare, quindi, eventuali responsabilità dell'accaduto. La priorità, però, in questo momento restano le condizioni dell'anziana.
Davide Tamiello
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Il Gazzettino