Padova. Invasione dell'Euganeo, altri 30 ultras del Catania al centro delle indagini

Si continua a identificare e daspare guardando le telecamere dello stadio

Padova. Invasione dell'Euganeo, altri 30 ultras del Catania al centro delle indagini
PADOVA - Non si ferma a 28 il numero dei tifosi del Catania identificati - e daspati - per l'invasione di campo del 19 marzo scorso, quando all'Euganeo si giocava la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - Non si ferma a 28 il numero dei tifosi del Catania identificati - e daspati - per l'invasione di campo del 19 marzo scorso, quando all'Euganeo si giocava la finale d'andata della Coppa Italia di serie C tra il Padova e gli etnei.

La Questura di Padova sta analizzando le telecamere di sicurezza dell'Euganeo, sia quelle interne sia quelle esterne allo stadio, per dare nome e cognome alla trentina di ultras violenti che hanno approfittato dell'apertura del cancello in vetro infrangibile che divide la curva nord dal terreno di gioco. Una volta identificazioni i volti, non sarà difficile risalire alle identità dal momento che i biglietti acquistati per assistere al primo atto della finale sono nominali. Al momento tra i 28 identificati - alcuni dei quali arrestati - c'è chi per primo ha scavalcato la recinzione, messo in un angolo lo steward che presidiava il cancello, aperto il varco e dato il via libera all'invasione. Identificato e denunciato anche il tifoso del Catania che ha strappato dalla tribuna est la bandiera di un club di tifosi biancoscudati, vessillo poi restituito la sera stessa. Sotto indagini anche le chat per vedere se l'invasione fosse stata, in un qualche modo, pensata.

Nel giro di poche ore 17 tifosi del Catania erano stati arrivati ​​da Daspo, alcuni dei quali con durata di 10 anni, tra questi ci sono anche due ultras etnei recidivi e che nel proprio pedigree avevano un ruolo da protagonista nella guerriglia all'esterno dello stadio Massimino di Catania che il 2 febbraio 2007, dopo un Catania-Palermo di serie A, era costato la vita all'ispettore della polizia Filippo Raciti. Le indagini però non si erano fermate e poco più di una settimana fa ecco altri undici Daspo: dei destinatari, eccetto uno, tutti i erano volti già noti alle forze dell'ordine, molti per pregresse violenze allo stadio. I sei Daspo decennali hanno colpito un 30enne con due Daspo precedenti e pregiudicato per truffa e reati contro l'ordine pubblico; un 39enne con due Daspo pregressi e precedenti per lesioni, rissa e minaccia; due 24enni con altrettanti Daspo (uno con precedenti per lesioni aggravate); un 23enne con un precedente Daspo e pregiudicato per spaccio e reati contro l'ordine pubblico; un 21enne con già due Daspo pregressi e precedenti per reati contro l'ordine pubblico e rissa. Cinque anni per un 18enne pregiudicato per lesioni e violenza sessuale aggravata; un 23enne con precedenti per minacce; un 41enne già condannato per ricettazione, furto, rapina, lesioni. Il Daspo di 3 anni è andato a un 21enne incensurato.

Infine ne è stato colpito da Daspo quinquennale il 23enne sorpreso in stazione. All'identificazione aveva fornito le generalità di un cugino minorenne, mai stato a Padova: il tutto perchè era sottoposto a obbligo di dimora a Catania per reati associativi di stampo mafioso e reati contro la persona. A gennaio infatti in discoteca, in concorso con altri pregiudicati, aveva aggredito a mano armata un coetaneo.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino