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Nei giorni scorsi si sono verificati svariati episodi di disturbi intestinali nei plessi scolastici avianesi facenti capo all’Istituto comprensivo. Il sospetto della minoranza consiliare di centrodestra è che possano essere legati all’assunzione di acqua torbida, a causa degli eventi climatici estremi della scorsa settimana, che hanno causato torbidità. Di qui la presentazione di un’interpellanza, da parte dell’ex sindaco e attuale capogruppo della Lega, Ilario De Marco. Documento condiviso anche dagli altri partiti di centrodestra.
MALTEMPO
«Le eccezionali condizioni atmosferiche che hanno colpito l’Italia e la nostra regione in particolare, con la diramazione da parte della Protezione Civile di un allarme rosso, che ha comportato la chiusura delle scuole nei giorni 2 e 3 novembre, con contestuale sospensione del trasporto pubblico locale, hanno anche fatto sì che, nello stesso periodo, Hydrogea, con un comunicato pubblicato sul proprio sito internet e ripreso dalle amministrazioni locali, sconsigliasse l’utilizzo per usi alimentari dell’acqua erogata dalle reti idriche di tutta la pedemontana pordenonese, in quanto la qualità dell’acqua poteva essere compromessa dall’ondata di piena», si legge nella premessa al documento, protocollato ieri in Municipio dall’ex primo cittadino.
Successivamente, Hydrogea, con una nota diramata l’8 novembre (tre giorni fa, ndr), ha dichiarato il cessato allarme, con il ripristino delle condizioni di potabilità su tutto il territorio interessato dalla precedente comunicazione».
MALESSERI
«A partire da mercoledì sono pervenute numerose segnalazioni di scolari che sono stati colpiti da significativi disturbi intestinali, riferibili peraltro a tutti i plessi scolastici presenti nel capoluogo e nelle frazioni», osserva De Marco. «Va ricordato che, in passato, - aggiunge il latore dell’interpellanza - in caso di emergenze analoghe, l’amministrazione comunale, d’intesa con la Direzione didattica, aveva provveduto, anche in via prudenziale, a garantire, nei plessi scolastici, la fornitura di acqua minerale in sostituzione delle caraffe contenenti acqua prelevata direttamente dall’acquedotto comunale».
RICHIESTE
Alla luce di tali premesse, l’ex sindaco interroga il suo successore, Paolo Tassan Zanin, per sapere «se si è provveduto, nel periodo emergenziale, a fornire ai plessi scolastici adeguate quantità di acqua certificata in luogo dell’acqua erogata dalla rete idrica gestita da Hydrogea, ma anche se i casi lamentati dalla popolazione scolastica abbiano un nesso diretto o indiretto con la mensa, ovvero con la distribuzione di acqua che, come dichiarato dall’ente gestore, non doveva essere utilizzata per usi alimentari.
Il Gazzettino