Troppe leggerezze in montagna, il Soccorso alpino diventa a pagamento

Troppe leggerezze in montagna, il Soccorso alpino diventa a pagamento
TRIESTE - Anche il Friuli Venezia Giulia intende introdurre una forma di pagamento, totale o parziale, delle spese di soccorso in montagna. Quanto meno per chi agisca in alta...

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TRIESTE - Anche il Friuli Venezia Giulia intende introdurre una forma di pagamento, totale o parziale, delle spese di soccorso in montagna. Quanto meno per chi agisca in alta quota con evidente imprudenza.

Lo annuncia l’assessore regionale alla Protezione civile, Paolo Panontin, in seguito alle comprensibili rimostranze dei responsabili del Soccorso alpino regionale del Cai di fronte agli ennesimi episodi di emergenza registrati in questi giorni. Le cronache ne hanno riferite di tutti i colori e più di recente si sono avuti alpinisti-escursionisti bloccati sul ripido Canalone Findenegg al Montasio senza adeguate attrezzature. Oppure i tre cittadini cechi rimasti bloccati sulla cresta del Buinz del Montasio dopo una nevicata e salvati dalla possibilità di pernottare all’interno del Bivacco Vuerich: 20 gradi sottozero fuori e 10 sotto all’interno del ricovero.
Già da tempo Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia e Veneto, come anche l’Abruzzo, fanno pagare gli interventi, o parte di essi, alle persone beneficiarie dei soccorsi. Ora su tale linea si trovano anche Austria e Slovenia. Soltanto il Friuli Venezia Giulia è rimasto finora nella condizione di agire gratuitamente.
Ma considerando che un soccorso costa migliaia di euro e non soltanto per le spese relative all’intervento dell’elicottero, la Regione ha stabilito l’avvio di un gruppo di lavoro che sarà costituito a breve: Panontin ne ha relazionato alla Giunta Serracchiani, ottenendone il via libera. «Del gruppo faranno parte i vertici della Protezione civile, la Direzione centrale Salute e naturalmente il Soccorso alpino regionale - dettaglia l’assessore - per fornire il miglior contributo d’idee possibile».
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Il Gazzettino