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BELLUNO - In crescita i frequentatori delle nostre montagne, nel 2023 non solo dalla Bassa veneta, ma da ben 44 Paesi, dalla Germania all'Australia, passando per Stati Uniti, Francia e Polonia. In leggera diminuzione, nei numeri globali, le uscite dei volontari del Soccorso Alpino e speleologico rispetto al 2022. 1219 persone soccorse con 1095 interventi. Ma c'è un dato preccupante. A farla da padrone (con il 30% dei soccorsi) sono gli escursionisti: le chiamate, nel 2023, sono arrivate per cadute (35%), perdita dell'orientamento, superficialità nell'organizzare la gita, scarsa consapevolezza delle proprie capacità fisiche, equipaggiamento inadeguato. In crescita anche gli interventi per recuperare persone che hanno subito un trauma a causa della bicicletta assistita, visto che la preparazione non risulta adeguata specialmente nella discesa. In aumento anche i frequentatori delle ferrate che si fanno male. Mentre sono generalmente preparati i “tradizionali” scalatori. In diminuzione le persone decedute: -15,8% rispetto al 2022.
IN SEDE
Ieri la presentazione dei dati da parte del Soccorso alpino, nella nuova sede. A portare i numeri, in un confronto con il 2022, sono stati il presidente del Cnsas del Veneto, Rodolfo Selenati (aggregato alla stazione di Feltre) e Alex Barattin, referente della Delegazione Dolomiti bellunesi.
GLI INTERVENTI
L'attività operativa svolta nel corso del 2023 dagli Organici del Cnsas Veneto in stretta sinergia operativa con le Centrali del Suem 118 della Regione del Veneto (Pieve di Cadore, Padova, Treviso, Verona e Vicenza) si è, dunque, attestata a 1219 persone soccorse nel corso di 1095 interventi. Si specifica che gli interventi a carattere sanitario sono stati 1054 mentre gli interventi a carattere di Protezione Civile sono stati 25. Per quanto invece attiene alla diagnostica analitica degli interventi, oltre ai 532 illesi tratti in salvo (persone in difficoltà per cause diverse o in imminente pericolo di vita), che rappresenta circa il 43.7% del numero complessivo delle persone soccorse nel 2023, percentuale consistente e che non denota nessuna diminuzione rispetto agli anni precedenti.
LA TENDENZA
Difficile a questo punto non concludere che sia in aumento la tendenza ad affrontare la montagna con metodologia irresponsabile e senza un minimo di preparazione fisica, consapevoli forse di poter contare su un efficiente sistema di soccorso. Gli incidenti in pista si portano a quota 98, in costante aumento rispetto agli anni precedenti, dovuto essenzialmente alla sempre maggiore presenza di turisti sulle vallate e comprensori. Per quanto attiene le persone decedute nel 2023 il numero è sceso rispetto agli anni precedenti attestandosi a 59, con un -15.71 % rispetto al 2022 e il 2023, come le cause ascrivibili alla mancata preparazione fisica Le persone soccorse per traumi con sci in pista e su ferrate: 7,50%, quest’ultime in netto aumento rispetto al 2022 di +1.60%. Anche l’attività di mountain bike e e-bike si attesta sui valori degli anni precedenti con un 5.50%, il parapendio, attività sportiva in forte crescita soprattutto nella fascia delle Prealpi Venete su un 4.80%.
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Il Gazzettino