TRIESTE - Costretta a una fuga rocambolesca dall'Istria, dal suo paese natio Santa Domenica di Visinada nel 1946, per aver identificato uno degli assassini di Norma...
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Orfana di padre dall'età di 6 anni, con tre sorelle e una mamma impiegata come bidella «imparai presto ad essere utile in famiglia e fin da adolescente, dopo la scuola, andavo a lavorare nella bottega del sarto maschile del paese. Fu proprio lì che sentii le parole di un cliente che era stato coinvolto nei fatti delittuosi che avevano portato alla morte della mia compaesana Norma Cossetto. La mia fu una reazione indignata, insultai il malfattore e corsi via dal negozio per poi dover presto fuggire dalla mia terra per evitare minacce, ritorsioni e vendette». La vicenda di Erminia Dionis vide quindi l'arrivo a Trieste e l'inizio a 16 anni come praticante in una sartoria di via San Lazzaro. Nel 1952 il matrimonio con Livio Bernobi, cugino della povera Norma Cossetto, e ancora la scuola di sartoriale con il prof. Ieralla fino ad aprire, nel 1975, una sartoria propria. E' intensa e apprezzata la sua attività sartoriale, basti ricordare che, anche recentemente, nel 2000, ha allestito una mostra personale dove ha presentato le sue migliori creazioni di abiti da sposa, una sua vera e ultra trentennale specializzazione. Notevole anche il suo impegno nel volontariato e nella solidarietà. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino