L'assessore di Porto Tolle denuncia: «Insulti sessisti davanti a mio marito e mio figlio mentre ero sul palco della fiera»

L'assessore di Porto Tolle Silvia Boscolo insieme al marito
PORTO TOLLE - “Basta star zitte”. È il nuovo mantra di Silvia Boscolo, assessore al sociale del comune di Porto Tolle, che ha denunciato di aver subito...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORTO TOLLE - “Basta star zitte”. È il nuovo mantra di Silvia Boscolo, assessore al sociale del comune di Porto Tolle, che ha denunciato di aver subito un’aggressione verbale sessista nel bel mezzo della 60esima edizione della Fiera del Delta. Tutto è nato venerdì sera come racconta: «Ero salita sul palco in piazza per introdurre la serata di spettacolo nel mio ruolo di neo-assessore del mio comune. Con me c’era il presidente della Pro Loco, Santino Feggi e tra il pubblico anche mio marito con mio figlio di 8 anni, con cui poi saremmo andati alle giostre».

LE OFFESE

L’amministratrice continua «non so chi fossero, perché né io, né mio marito li conoscevamo, ma se sapessi i nomi li avrei denunciati perché non si può tacere perché “succede da sempre” o perché “almeno una volta nella vita tocca a tutte”. Non è meno grave che non mi sia stato detto in faccia e che lo abbia sentito mio marito». In base a quanto riporta Boscolo «un gruppo di uomini, che avranno l’età dei miei genitori, hanno commentato il programma della sagra, cosa legittima, poi sono passati a descrivere me, facendo allusioni a relazioni extraconiugali che secondo loro avrei».
L’assessora che ricopre anche le deleghe alle pari opportunità, all’inclusione e politiche giovanili sottolinea: «Sul mio operato in amministrazione ognuno è libero di fare le proprie considerazioni, ma esprimere giudizi sulla mia persona e soprattutto sulla mia vita privata, facendo riferimenti alla mia sfera sessuale, è violenza e va denunciato. Il linguaggio sessista e patriarcale solleva questioni che hanno poco a che vedere con la grammatica e molto con la politica».
 

L’IMPEGNO

La strada per la parità di genere è ancora lunga, lo sa bene Boscolo che proprio per questo ha voluto affiancare alle pari opportunità la delega all’inclusione. Lo sanno bene tante, troppe, donne che ogni giorno devono fare i conti con una cultura patriarcale che le vorrebbe zittire o, peggio, le ritiene incapaci di ricoprire certi ruoli che, secondo i soliti ignoti, sarebbero affidati per questioni che col merito e la competenza nulla hanno a che fare. Immediata, quindi, la solidarietà pervenuta a Boscolo da più parti compresa la minoranza in consiglio comunale, con la capogruppo Cosetta Nicolasi che ha telefonato all’amministratrice.«Sono consapevole del fatto che politica e donna è un dualismo che ancora scatena troppo sessismo – commenta la consigliera di opposizione -, che sia a sfondo sessuale o come è capitato nel mio caso legato alle capacità. È giusto controbattere a queste dicerie per iniziare ad arginare questo brutto modo di pensare». 

SOLIDARIETÀ

Il sindaco Roberto Pizzoli biasimando l’accaduto dichiara: «Sono scioccato, pur essendo abituato nella vita pubblica a incontrare persone che non riescono a scindere l’impegno per la comunità e la vita privata, certe cose mi lasciano sempre perplesso. Fa senz’altro specie che una persona, mamma e professionista sia stata colpita con commenti orrendi, sintomo di un fattore culturale che non riesco ad accettare. Spiace che non siano state riconosciute queste persone, perché andrebbero denunciate: non si può essere liberi di commentare in maniera così spregevole una persona solo perché è donna, ha una famiglia ed ha deciso di dedicare il suo tempo alla collettività. Non è semplice solidarietà quella che le esprimo ma un abbraccio forte per la presa di posizione coraggiosa. Che la lezione valga per tutti».
 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino