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MONTEBELLUNA - In qualche post prende di mira la Kyenge e la Boldrini (ma con una S davanti), che “vanno sempre in coppia” come l’apparato maschile; in altri Monti, in altri ancora Vendola. In uno compare perfino l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano. Difende Berlusconi, messo a confronto con stupratori che la fanno franca. Bestemmia contro le auto di lusso degli zingari del campo di Biadene. Questi e altri messaggi, peraltro datati (sono del 2013 e del 2014), pubblicati sulla pagina Facebook del neo assessore allo sport e alle politiche giovanili di Montebelluna Andrea Marin, originario di Cornuda, stanno infiammando, da ieri, i gruppi whatsapp di amministratori e privati cittadini, in un filo che vola fra i due Comuni. E in chissà quale altro angolo del globo.
CONTENUTI OMOFOBI
«Con i suoi post su Facebook -dice Francesco Bortignon, capogruppo di Insieme per Montebelluna- l’assessore nominato Andrea Marin si è qualificato: invoca il ritorno del duce, offende l’allora presidente della Repubblica Napolitano, pubblica post omofobi, razzisti, fake news degne del migliore complottista. Una persona così non può rappresentare la comunità montebellunese e il sindaco deve revocargli l’incarico prima del Consiglio di giovedì. Consiglio nel quale Bordin giurerà sulla Costituzione, nata dalla Resistenza antifascista, e che ha nei suoi principi fondamentali il ripudio di tutto quello che viene espresso da Marin». Sulla stessa lunghezza d’onda è Davide Quaggiotto, dei Democratici per Montebelluna: «Montebelluna -dice- ha atleti e dirigenti sportivi di assoluto valore che sono riconosciuti in Italia e all’estero.
MEGLIO ALTRI DIRIGENTI
Ma non è solo l’opposizione consigliare ad essere allibita. «Io penso -dice Nicola Palumbo, presidente dell’ente palio- che se vuoi rappresentare le istituzioni rappresenti tutti e il vertice di queste istituzioni si chiama presidente della Repubblica che lui più volte denigra e disprezza nei suoi post; invoca inoltre il ritorno al fascismo, utilizza termini non adatti a un profilo istituzionale. Penso che una sciocchezza fatta in gioventù si possa accettare, ma qui c’è reiterazione. Credo che con tutti i dirigenti sportivi meritevoli e capaci che abbiamo, la scelta di un assessore che avrà anche preso 48 voti, che non sono neanche troppi, ma che dà del frocio a una persona omosessuale, si rivolge al presidente della Repubblica come fosse uno scemo qualsiasi, sia meritevole di un dubbio sulle reali capacità di stare in quella posizione. Credo che il sindaco debba prendere la parola, chiarire ed eventualmente metterci la faccia, perché lui rappresenta tutti». Ma, almeno a caldo, il primo cittadino Adalberto Bordin ridimensiona la gravità dei post.
GUARDONI DEL WEB
«Sono messaggi di cui non sapevo nulla risalenti a 7/8 anni fa, postati da un privato cittadino -afferma- È l’eterno problema dei social che incarnano un sistema non mediato. Dalla scrittura alla pubblicazione il passo è troppo breve. E comunque non sempre è stato dato lo stesso risalto a chi ha insultato l’amministrazione ai tempi della pedonalizzazione. Con questo non voglio assolutamente giustificare i post, che non condivido affatto. Chi mi conosce lo sa. E sicuramente Andrea avrà modo di dimostrare il suo valore, la sua disponibilità e la sua empatia durante questo mandato». Difende a spada tratta l’assessore di Montebelluna anche il sindaco di Cornuda Claudio Sartor. «Quelli che guardano questi post che tendenze politiche hanno? -dice- sono dei guardoni politici. È meglio che osservino il proprio passato personale. Qualcuno esce dal partito comunista e ha molto da farsi perdonare, prima dei post altrui». E anche Marin, il diretto interessato, minimizza: «In molti casi sono condivisioni di post altrui o commenti legati allo sport -dice- Ero un libero cittadino che commentava cose che non gli sembravano giuste e che in tanti pensano. Non ho detto chissà che, ero giovane. Qui mi conoscono tutti e mi vogliono bene». Ma in serata ha cancellato tutto.
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Il Gazzettino