Vaccini a scuola, il primo marzo parte la somministrazione a insegnanti e bidelli

SCUOLA Il personale scolastico sarà tra i primi ad essere vaccinato
ROVIGO Potrebbe prendere il via il primo marzo la campagna vaccinale dedicata agli insegnanti e al personale scolastico, che saranno invitati a recarsi nei Centri di vaccinazione...

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ROVIGO Potrebbe prendere il via il primo marzo la campagna vaccinale dedicata agli insegnanti e al personale scolastico, che saranno invitati a recarsi nei Centri di vaccinazione periferici dopo aver definito l’appuntamento tramite un sistema online predisposto dall’Ulss. Le prime notizie su come l’azienda sanitaria procederà per immunizzare il maggior numero possibile dei lavoratori della scuola arrivano dopo l’incontro di ieri pomeriggio tra il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella e Roberto Natale, direttore dell’Ufficio scolastico territoriale di Padova e Rovigo.


L’ORGANIZZAZIONE
Si è trattato di un momento di confronto su come impostare i vari aspetti organizzativi, al termine del quale i due hanno prospettato di poter definire i dettagli nel giro di pochi giorni. «Entro fine settimana definiremo le modalità di contatto con il personale da vaccinare: se tutto procede come previsto potremmo già iniziare il primo marzo», informa Compostella. La platea potenziale in Polesine è costituita da circa 3.500 persone tra i 2.500 insegnanti delle scuole pubbliche e gli 800 Ata, ovvero il personale assistente, tecnico e ausiliario.
CENTRI DI VACCINAZIONE
La vaccinazione avverrà utilizzando gli attuali Cvp, ovvero centri di vaccinazione periferici, sia quelli già attivati a Rovigo, Trecenta e Adria, sia quelli che saranno operativi dal primo marzo a Lendinara, Porto Viro e nelle due sedi “aggiunte” di Castelmassa e Porto Tolle. L’Ulss 5 predisporrà un sistema dedicato nel proprio portale online, apportando alcune modifiche al sistema web già attivo per le prenotazioni. «Dedicheremo una fascia oraria pomeridiana alla vaccinazione del personale scolastico, in modo da non interferire con le somministrazioni previste al mattino per la popolazione – sottolinea il direttore generale – Probabilmente ragioneremo per sede dell’istituto scolastico e non per residenza, per cui gli interessati saranno invitati a recarsi nel Cvp di riferimento per il comune in cui ha sede la scuola in cui lavorano».
ISTITUTI DIVERSI
Non si procederà vaccinando in blocco il personale di un istituto nella stessa giornata perché, sottolinea, va anche considerata l’eventualità che possa verificarsi qualche effetto collaterale. «Se ad esempio diversi lavoratori dello stesso plesso avessero febbre, come ipotesi, la loro scuola potrebbe trovarsi in difficoltà. Per questo motivo nella stessa giornata saranno invitati ai Cvp gruppi di personale di diversi istituti». Resta in piedi l’ipotesi di poter procedere, nell’ambito di ogni singolo istituto comprensivo, iniziando dalle scuole dell’infanzia e poi, a salire, proseguendo con elementari e medie. Il vaccino proposto è quello prodotto da Astrazeneca, di cui l’Ulss 5 ha a disposizione 2.100 dosi, ritenuto adatto alle persone fino a 55 anni d’età. «A meno che l’Aifa o l’Istituto superiore di Sanità non decidano di estenderne l’uso fino ai 65 anni, lo proporremo a insegnanti e operatori scolastici under 55 – dice Compostella – Per gli over 65 procederemo con i vaccini di Pfizer-Biontech e Moderna, con le stesse modalità di reclutamento. Dato che per questi ultimi sappiamo di settimana in settimana quante sono le dosi a disposizione, non posso azzardare una previsione sulla tempistica».
LE FASCE D’ETÀ

Secondo i dati riferiti dal provveditore Natale, il 70 per cento del personale scolastico è sotto i 55 anni, perciò resterebbe da vaccinare con Pfizer e Moderna il restante 30 per cento, il che fa sperare a Compostella che i tempi non debbano essere poi troppo dilatati. Il direttore generale auspica in un’adesione massiccia: «L’ideale è il 100 per cento, lo sappiamo. Il vaccino di Astrazeneca non ha caratteristiche inferiori agli altri sia in termini di sicurezza, sia per quanto riguarda l’efficacia – conclude – Non è un vaccino di serie B come alcuni stanno facendo intendere, sbagliando».
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Il Gazzettino