Alunno maltrattato dall'insegnante di sostegno, scatta la denuncia del papà: maestra rinviata a giudizio

Il papà ha presentato la denuncia a metà gennaio dopo la rivelazione del figlio: "Mi fa del male"

La denuncia fatta all'Arma dal papà
PADOVA - «Papà, l’insegnante mi fa male». Poche parole, pronunciate da un bimbo di 9 anni, che hanno avuto l’effetto di un’improvvisa doccia...

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PADOVA - «Papà, l’insegnante mi fa male». Poche parole, pronunciate da un bimbo di 9 anni, che hanno avuto l’effetto di un’improvvisa doccia gelida sul genitore. Poche parole, ma un concetto ben preciso: il dolore, non solo fisico, anche psicologico. Quel che è bastato a squarciare il velo su quei mesi di malessere che il padre del piccolo aveva notato, ma di cui non riusciva a spiegarsi il motivo. Il figlio è un bimbo con disturbi specifici dell’apprendimento e che ha vissuto un grave trauma familiare, motivo per cui, a scuola, una primaria pubblica della Bassa Padovana, è seguito dall’insegnante di sostegno. Il papà si era accorto del suo cambiamento fin dall’inizio dell’anno scolastico, ma solo a gennaio il bimbo è riuscito a spiegare il perché del suo disagio. A quel punto è scattata la denuncia e ora l’insegnante è stata rinviata a giudizio e sottoposta a procedimento disciplinare interno.
 
L’INCHIESTA
I vertici dell’istituto comprensivo cui appartiene la scuola elementare, hanno fattivamente collaborato con gli investigatori dell’Arma, coordinati dal pubblico ministero Giorgio Falcone che ha, infine, chiesto per l’insegnante il rinvio a giudizio. Sulla vicenda, parallelamente, si è aperta anche un’indagine interna della scuola. Nel frattempo, come primo atto è stato disposto che l’insegnante non seguisse più il bambino. 
Il reato per cui è indagato la docente è quello di “maltrattamenti” e non il più lieve “abuso di mezzi di correzione”. Infatti, qualsiasi forma di violenza, sia essa fisica che psicologica, non costituisce mezzo di correzione o di disciplina, neanche se posta in essere a scopo educativo.  
Dall’inizio dell’anno scolastico, il bimbo è stato affidato all’insegnante di sostegno, in forza del suo disturbo dell’apprendimento. La docente affiancava per alcune ore l’alunno anche durante le lezioni tenute da altri maestri, in altre ore, invece, seguiva il bambino sulla base della “didattica individualizzata” studiata dal consiglio di classe. 
Secondo le indagini, fin da subito l’insegnante avrebbe messo in atto i maltrattamenti, sia fisici che psicologici, nei confronti dell’alunno, che veniva anche denigrato per il suo disturbo dell’apprendimento, certificato dal medico. A seguito della denuncia, i militari hanno ascoltato il preside, i docenti, le collaboratrici scolastiche e gli educatori professionali della scuola. Sulla base dei dati raccolti, dunque, il pubblico ministero ne ha richiesto il rinvio a giudizio. 
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