Inquinamento, test di Goletta Verde: "fuori legge" l'acqua a Porto Tolle

Inquinamento, test di Goletta Verde: "fuori legge" l'acqua a Porto Tolle
Su undici campionamenti effettuati lungo le coste del Veneto, in corrispondenza delle foci di fiumi e nei pressi di scarichi di depuratori, soltanto uno è risultato fuori...

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Su undici campionamenti effettuati lungo le coste del Veneto, in corrispondenza delle foci di fiumi e nei pressi di scarichi di depuratori, soltanto uno è risultato fuori dai limiti di legge, ovvero la foce del Po delle Tolle, a Porto Tolle, in località Barricata, in provincia di Rovigo. È il risultato del monitoraggio di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.


A fronte di una situazione generalmente positiva, fatto determinato anche dall'assenza di piogge, nei confronti dei cosiddetti «malati cronici», ovvero i casi dove la mancata depurazione resta un problema irrisolto da troppi anni, come i casi che riguardano il Delta del Po, Legambiente valuterà l'ipotesi di presentare degli esposti alle autorità competenti al fine di mantenere alta la guardia sul fronte della depurazione utilizzando, laddove necessario, i nuovi strumenti repressivi previsti dalla legge 68 del 2015 sugli Ecoreati per definire le cause che compromettono lo stato di salute dei mare e fiumi.

«Per quanto su undici punti monitorati solo uno sia risultato fortemente inquinato, ovvero la foce del Po - commenta Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto - è necessario mantenere alta la guardia su un tema importante, spesso sottovalutato, che determina la qualità delle nostre acque. Considerando che il Parco del Delta del Po è patrimonio Unesco dell'Umanità per la sua prestigiosa riserva di biosfera Mab mondiale è opportuno lavorare a livello territoriale affinché questa realtà venga preservata e non subisca minacce da parte del comparto depurativo. Ecco perché chiediamo alla Regione e alle amministrazioni comunali, in particolar modo dell'entroterra, di non abbassare la guardia sul fronte della depurazione e di utilizzare, laddove necessario, gli strumenti repressivi previsti dalla Legge 68 del 2015 sugli Ecoreati in caso di scarichi illeciti, per esempio».
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Il Gazzettino