TREVISO - Più di 600 imprenditori della provincia di Treviso rischiano di dover restituire al fisco circa 1,5 milioni di euro, cioè mediamente 2.200 euro ciascuno, collegati ai...
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Le parti imprenditoriali e sindacali, nell'evidenziare gli aspetti di illegalità della norma a causa dei suoi aspetti di retroattività, ritengono le pretese dell'istituto previdenziale «espressione di uno Stato che pretende di fare cassa perfino a danno di chi ha dato lavoro in tempo di crisi a lavoratori licenziati dalle piccole e medie imprese. Uno stato - hanno aggiunto - che viola le norme che per primo dovrebbe invece con forza difendere».
Un altro tema denunciato è connesso al futuro della cassa integrazione in deroga, ammortizzatore sociale che, al di là dei dubbi sul suo finanziamento e dei ritardi sul versamento degli importi agli interessati, di fatto sancirebbe «una distinzione fra lavoratori di serie A e di serie B. Questo - è stato rilevato - si traduce in una tensione sociale vera e propria che registriamo quotidianamente. Serve un finanziamento che dia garanzia almeno per la copertura 2013 e quindi - hanno concluso imprenditori e sindacati - procedere verso il superamento di questo modello di welfare che discrimina i lavoratori». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino