Artigiani esasperati: fermate l'Inps, rivuole i soldi per i licenziati assunti

(archivio)
TREVISO - Più di 600 imprenditori della provincia di Treviso rischiano di dover restituire al fisco circa 1,5 milioni di euro, cioè mediamente 2.200 euro ciascuno, collegati ai...

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TREVISO - Più di 600 imprenditori della provincia di Treviso rischiano di dover restituire al fisco circa 1,5 milioni di euro, cioè mediamente 2.200 euro ciascuno, collegati ai benefici fiscali riconosciuti per le assunzioni di lavoratori dalle liste di mobilità entro il 31 dicembre 2012. L'allarme è stato lanciato oggi dalle organizzazioni dell'artigianato e del commercio e dalle associazioni sindacali, i quali hanno chiesto al governo di bloccare l'azione avviata dall'Inps per il recupero delle agevolazioni e, anzi, individui il modo di rifinanziare la misura.




Le parti imprenditoriali e sindacali, nell'evidenziare gli aspetti di illegalità della norma a causa dei suoi aspetti di retroattività, ritengono le pretese dell'istituto previdenziale «espressione di uno Stato che pretende di fare cassa perfino a danno di chi ha dato lavoro in tempo di crisi a lavoratori licenziati dalle piccole e medie imprese. Uno stato - hanno aggiunto - che viola le norme che per primo dovrebbe invece con forza difendere».



Un altro tema denunciato è connesso al futuro della cassa integrazione in deroga, ammortizzatore sociale che, al di là dei dubbi sul suo finanziamento e dei ritardi sul versamento degli importi agli interessati, di fatto sancirebbe «una distinzione fra lavoratori di serie A e di serie B. Questo - è stato rilevato - si traduce in una tensione sociale vera e propria che registriamo quotidianamente. Serve un finanziamento che dia garanzia almeno per la copertura 2013 e quindi - hanno concluso imprenditori e sindacati - procedere verso il superamento di questo modello di welfare che discrimina i lavoratori».
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Il Gazzettino