Spiega sui social come creare esplosivi con ingredienti comuni e inneggia alla jihad, arrestato un ventenne italiano

Spiegava sui social come creare esplosivi con ingredienti comuni e inneggiava alla jihad, scatta la custodia cautelare per un ventenne italiano
VENEZIA - PADOVA - Spiegava sui social come creare esplosivi con ingredienti comuni e inneggiava alla jihad, scatta la custodia cautelare per un ventenne italiano. Al...

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VENEZIA - PADOVASpiegava sui social come creare esplosivi con ingredienti comuni e inneggiava alla jihad, scatta la custodia cautelare per un ventenne italiano. Al termine di una lunga attività di indagine, denominata operazione "Home Ground", e diretta dalla Procura Distrettuale di Venezia, la polizia ha dato esecuzione a un mandato di custodia cautelare per un ragazzo italiano di vent'anni di origini magrebine, residente a Merlara (Padova). 

Il fatto

Il giovane sarebbe ritenuto responsabile di apologia e istigazione a delinquere, aggravati dalla finalità di terrorismo e addestramento con finalità di terrorismo internazionale. Dalle indagini della Digos di Padova, in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, è emerso che l'indagato avrebbe manifestato la propria radicalità, anche attraverso la preparazione di tutorial, postati sul proprio profilo Twitter, con i quali spiegava come creare esplosivi con ingredienti comuni.

In particolare, grazie alle evidenze investigative, è emerso come il giovane, esperto informatico in grado di dissimulare la propria identità digitale, nel corso del tempo avrebbe costruito una rete di contatti virtuali con soggetti attestati, anche all’estero, sulle stesse posizioni oltranziste. L'indagato si sarebbe costantemente impegnato nel creare, condividere ed esaltare sul web - tramite le proprie pagine social tra loro interconnesse al fine di raggiungere il maggior numero di utenti - contenuti apologetici finalizzati ad esaltare gli attentati compiuti dai gruppi terroristici di matrice islamica, Al Qaeda e Daesh, a sostenere la pratica del martirio per dar corso al jihad, manifestando propositi violenti contro i soldati americani, lo Stato di Israele, gli ebrei e la comunità LGTBQ.

I post venivano pubblicati soprattutto a ridosso delle ricorrenze dell’11 settembre, dell’8 febbraio (giornata in cui furono rilanciate le vignette satiriche dal giornale “Charlie Ebdo”), delle festività natalizie e a seguito dello scoppio dei conflitti ucraino-russo e israelo-palestinese. Sui suoi dispositivi sono stati, inoltre, rinvenuti video in cui sono riprese fasi di allenamento fisico all’interno di palestre da parte di “mujaheddin” e di esercitazioni belliche nonché iscrizioni a canali Telegram che forniscono lezioni di tecniche di combattimento e suggerimenti su dove poter acquistare armi in bitcoin. L’indagine in corso, quindi, ha potuto evidenziare la pericolosità delle condotte contestate all’indagato sul web, consentendo anche di prevenire ogni eventuale ipotizzabile iniziativa. 

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Il Gazzettino