Ingegnere derubato del Cartier d'oro in albergo, ladro acrobata sale due piani dall'esterno

Il Grand Hotel preso di mira dal ladro spericolato e abile acrobata
ABANO TERME - Un ladro-acrobata che si arrampica lungo la parete esterna del lussuoso hotel, si introduce in una stanza al secondo piano, ruba un prezioso orologio d’oro e...

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ABANO TERME - Un ladro-acrobata che si arrampica lungo la parete esterna del lussuoso hotel, si introduce in una stanza al secondo piano, ruba un prezioso orologio d’oro e si dà poi alla fuga, non senza prima avere effettuato un’incursione anche in un’altra camera arraffando un paio d’occhiali sotto lo sguardo stupefatto del cliente prima di scavalcare la balconata, toccare terra dopo un salto di quattro metri e dileguarsi nella sera. È quanto avvenuto fra le 18,30 e le 19,15 di venerdì al Grand Hotel di Abano, cinque stelle di via Valerio Flacco. Bottino più prezioso, un Cartier Tank-Divan con cassa d’oro e cinturino in coccodrillo, modello ricercatissimo dagli appassionati. Un segnatempo di proprietà dell’ingegner Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione Ferrovie dello Stato, deciso a concedersi un fine settimana di riposo alle Terme e ritrovatosi derubato da un malvivente che ha approfittato della sua assenza dalla stanza per non più di venti minuti.


«Ero andato in piscina per rilassarmi dopo una giornata molto intensa – racconta -. Mi trovavo ad Abano per un sopralluogo alla stazione ferroviaria, di cui la Fondazione sta curando il recupero. Poi ho preso la macchina e sono andato a Cervignano del Friuli, dove ho incontrato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Quindi siamo saliti sul treno che sta trasportando a Roma la salma del Milite Ignoto, attesa il 2 novembre, per la ricorrenza del centenario del suo arrivo nella capitale, alla presenza del Presidente Mattarella».


Prima di prendere la via di Bologna, il convoglio fa tappa nuovamente nella città termale, dove Cantamessa sceglie di trascorrere due giorni di relax. «Quando sono rientrato in camera, il Cartier, che avevo lasciato sulla scrivania coperto da una borsa, era sparito». L’ingegnere resta di sasso, poi nota la serratura della finestra scardinata. Il ladro, quindi, si è introdotto dall’esterno. «Passa qualche attimo – prosegue – e sento delle grida provenire dal corridoio. Mi affaccio e incontro un altro cliente, sconvolto. Lui, il ladro se l’è trovato nella stanza ma è riuscito a vederlo solo di spalle mentre fuggiva». I due avvertono la direzione dell’hotel e pochi minuti dopo arriva sul posto una pattuglia dei carabinieri che effettua i primi rilievi.


«Quello che è successo è sconcertante – dice ancora Cantamessa -. Nella mia casa di Roma ho l’antifurto; vengo ad Abano e mi derubano in questo modo». Quanto accadutogli ha purtroppo rinnovato anche un dolore familiare. «Undici anni fa, anche mia sorella subì il furto di un cellulare in questo stesso hotel». Si trattava di Eleonora Cantamessa, medico che l’8 settembre 2013, a soli 44 anni, perse la vita mentre prestava soccorso alla vittima di un pestaggio, lungo una provinciale nel Bergamasco: venne investita e uccisa sul colpo da un’auto. Alla “dottoressa coraggio”, come fu ribattezzata, venne conferita alla memoria la Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica. «Comunque – conclude Cantamessa – ad Abano continuerò a venire. Anche se non dimenticherò tanto presto questa storia». La famiglia Borile, titolare del Grand Hotel, non ha commentato l’episodio.

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Il Gazzettino