Cadavere ritrovato in Sardegna, dallo zaino l'identità del cadavere: è l'ingegner Zaniboni

Alessandro Zaniboni, originario di Grado, era scomparso il 23 luglio 2021 proprio nella zona di Baunei

Trovato morto l'ingegnere scomparso in Sardegna
GRADO - È dell'ingegnere gradese Alessandro Zaniboni il cadavere ritrovato domenica pomeriggio in Sardegna, durante una battuta di caccia nella zona del Supramonte di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

GRADO - È dell'ingegnere gradese Alessandro Zaniboni il cadavere ritrovato domenica pomeriggio in Sardegna, durante una battuta di caccia nella zona del Supramonte di Baunei, in Ogliastra. Il 55enne, specializzato in piattaforme della Saipem e appassionato speleologo, era scomparso il 23 luglio 2021 proprio nella zona di Baunei; gli uomini del soccorso alpino sardo lo avevano cercato per settimane ma di lui nessuna traccia. Domenica, a distanza di oltre 16 mesi il rinvenimento del corpo che potrà portare ai suoi famigliari almeno il sollievo di una degna sepoltura. La scomparsa di Zaniboni, che si era trasferito in Sardegna per lavoro, è risultata al tempo un vero e proprio giallo. In un primo momento si pensava che avesse deciso di fare un'escursione in quella zona, considerato che abitava in un paesino sul mare poco distante - Lotzorai, una piccola località di un paio di migliaia di abitanti tra il mare di Arbatax e la catena del monte Gennargentu - e che si fosse perso. La sua macchina fu ritrovata a circa dieci chilometri della sua abitazione. Le ricerche del gradese erano proseguite per settimane con un imponente dispiegamento di forze del Soccorso alpino, vigili del fuoco, Guardia di finanza, Corpo forestale, polizia e carabinieri. Erano state utilizzate anche unità cinofile e molecolari, elicotteri e i droni, ma del cinquantacinquenne nessuna traccia.


LA BATTUTA DI CACCIA
Domenica è stata una compagnia di cacciatori di Baunei a rivenire lungo la parete di Baccu Addis, nell'area di Bidonie, il corpo in decomposizione di Zaniboni. A fugare i dubbi sulla sua identità il ritrovamento del portafogli coi documenti. Per un'ulteriore conferma bisognerà adesso attendere l'esame sul Dna. Già a novembre dello scorso anno era stato ancora un gruppo di cacciatori a rinvenire il telefono del 55enne, in un'area distante poche centinaia di metri. Zaniboni, assunto dalla Sarda Ispezioni per conto della Aibel, lavorava presso le piattaforme della Saipem, e si era trasferito in Sardegna 18 giorni prima della sua scomparsa. Doveva rimanere sull'Isola per un anno e mezzo, quanto era la durata del contratto: operava come ispettore di saldatura sui lavori delle piattaforme eoliche. Quel giorno era uscito di casa dopo aver messo la lavatrice in funzione, il che ha sempre fatto pensare che la sua assenza da casa dovesse essere breve. Era arrivato nel Supramonte a bordo della sua Kia Sportage, lasciata in sosta vicino a Bidonie. Poi di lui più nessuna traccia. Lo scorso 25 luglio, a un anno dalla scomparsa, in trecento persone si erano strette ai familiari per manifestare la vicinanza ai parenti del gradese, centinaia anche le telefonate e i messaggi. L'intera Isola a sostenere la famiglia, in particolare la mamma Marisa Clama e il fratello Gianluca. Domenica il ritrovamento del tutto casuale. I cacciatori hanno subito allertato il personale del commissariato di Tortolì.


«RICERCHE INADEGUATE»


Sul posto, insieme agli agenti, sono giunti anche carabinieri, Vigili del fuoco, Soccorso alpino di Baunei. In tarda serata il magistrato di turno ha autorizzato la rimozione del corpo. Sulla vicenda è intervenuto Gianfranco Piscitelli, presidente di Penelope Sardegna, associazione che si occupa delle persone scomparse nell'isola. «Continuo a denunciare l'inadeguatezza della ricerca delle persone scomparse in Sardegna - ha dichiarato - Si sospendono le ricerche sostenendo di aver fatto tutto il possibile, ma così non è. In Sardegna gli scomparsi, anzi i resti degli scomparsi, vengono trovati per caso da cacciatori o fungaioli a distanza di tempo, nella stesse zone della scomparsa, nelle stesse zone dove si è cercato».
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino