Vestito impigliato nella motosega, ragazza quasi si amputa un braccio: ore di operazione, arto salvo

Ragazza si ferisce con la motosega (foto di repertorio)
ODERZO - Hanno salvato il braccio alla giovane donna che era rimasta ferita la scorsa settimana tagliando la legna con la motosega. Brillante l’intervento...

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ODERZO - Hanno salvato il braccio alla giovane donna che era rimasta ferita la scorsa settimana tagliando la legna con la motosega. Brillante l’intervento dell’équipe del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Oderzo guidato dal dottor Enrico Rebuzzi, che ha ridato serenità e sollievo alla 24enne. Fatali le erano stati i vestiti. Mentre utilizzava la motosega gli abiti le si erano impigliati nell’attrezzo che stava utilizzando, con conseguente grave torsione del braccio e lacerazione dei tessuti.

L'EQUIPE DI MEDICI CHE HA SALVATO IL BRACCIO ALLA GIOVANE

LE FASI DELL’OPERAZIONE
«Una volta stabilizzata - spiega il dottor Enrico Rebuzzi - grazie all’aiuto di tutto il personale di reparto, di sala e ai colleghi anestesisti diretti dal dottor Paride Trevisiol, con un intervento durato molte ore abbiamo salvato l’arto alla paziente». Il primario spiega nel dettaglio com’è stato affrontato questo caso drammatico. «Inizialmente sono state sintetizzate le molteplici fratture, quindi sono stati riparati i tendini, i muscoli e i vasi sanguigni. È stato un intervento delicato e complesso ma possiamo dire con un buon esito. La difficoltà di tali operazioni chirurgiche – prosegue il primario- consistono inizialmente in un intervento precoce, in un dettagliato bilancio delle lesioni ed in una tecnica precisa. Oggi, grazie alle nuove metodiche di osteosintesi e microchirurgiche, è possibile fare miracoli». È la straordinaria dimostrazione di cosa la chirurgia oggi riesce a fare, quando alle competenze tecniche e professionali si aggiungono umanità e passione per il proprio lavoro. «Un particolare elogio va ai miei colleghi: dottor Stefano Schiavetti, dottor Andrea Francescotto e dottor Maurizio Buffolo – sottolinea il primario - che hanno protratto il loro orario di lavoro, come sempre fanno nei casi di urgenza, perché c’era bisogno di specialisti aggiunti per rafforzare il team e offrire il massimo delle prestazioni».

IL DIRETTORE GENERALE
«Da molti anni l’ortopedia opitergina si è distinta nella chirurgia dell’arto superiore e questo delicato intervento conferma i livelli di eccellenza raggiunti – afferma il direttore generale dottor Francesco Benazzi. Importante questa esperienza non solo per la qualità dell’offerta ai pazienti ma anche per l’esperienza che può essere trasmessa ai giovani specializzandi. A tutto il personale il mio ringraziamento e i miei complimenti». Tra l’altro, con il potenziamento del presidio opitergino, previsto per il prossimo futuro, ci saranno benefici diretti per l’attività delle sale operatorie, anche a servizio dell’ortopedia.


Annalisa Fregonese
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Il Gazzettino