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VERONA - È stata aperta una nuova indagine, a Ferrara, sulla morte di Roberto Chiappara, 36enne originario di Palermo che l'11 settembre 2017 precipitò dal tetto della Fox Bompani di Ostellato. Era dipendente della Ser srl di Verona, subappaltatrice dei lavori, per per la rimozione di amianto dal tetto del capannone dell'azienda e relativa riparazione. A dare notizia della riapertura degli accertamenti, da parte del pm Ciro Alberto Savino, sono gli avvocati Barbara Dicuzzo, Lea Palisi e Claudio Maruzzi, difensori dei familiari della vittima. La caduta da circa 8 metri, spiegano i legali, fu provocata dalla rottura del tetto, in molti punti non portante. Il primo fascicolo, con indagati il legale rappresentante e il capocantiere e preposto della Ser per omicidio colposo, aggravato dalla violazione della normativa antinfortunistica del lavoro, venne archiviato.
La famiglia si è quindi rivolta all'avvocato Maruzzi, che ha incaricato l'ingegner Stefano Bergagnin di Ferrara, esperto in sicurezza sul lavoro, di svolgere una consulenza tecnica che ha ravvisato «plurime violazioni». «Il ragazzo, che svolgeva attività di pescatore, giunto da pochi giorni al nord con il miraggio di sbarcare il lunario, era totalmente impreparato a svolgere i lavori di rimozione di amianto, peraltro in quota e mai era stato istruito per tali mansioni, che richiedono specifico addestramento e idonea formazione», dice l'avvocato Maruzzi. «La tragedia ha lasciato nella disperazione i familiari, tutti residenti a Palermo: la compagna, quattro figli minorenni, la anziana madre e cinque fratelli», prosegue.
Il Gazzettino