Cade da un'impalcatura in azienda: inutili i soccorsi, operaio muore sul colpo a 40 anni

La vittima Michele Davanzo, morto a 40 anni
ANNONE VENETO - Cade da una impalcatura muore un operaio ad Annone Veneto. La vittima è Michele Davanzo, 40 anni, di Musile di Piave. L'infortunio sul lavoro purtroppo...

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ANNONE VENETO - Cade da una impalcatura muore un operaio ad Annone Veneto. La vittima è Michele Davanzo, 40 anni, di Musile di Piave. L'infortunio sul lavoro purtroppo tragico è accaduto questa mattina, lunedì 6 marzo, poco dopo le 11,30 in località Loncon. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo, dipendente di una ditta esterna, è caduto da una impalcatura alta 4 metri nella tenuta Sant'Anna. I colleghi hanno allertato il 118 che ha inviato al civico 71 di via Monsignor Zovatto i sanitari con l'ambulanza. Assieme a loro sono intervenuti anche i carabinieri di San Stino di Livenza e i tecnici dello Spisal. Purtroppo nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori per l'operaio non c'è stato niente da fare. L'uomo sarebbe deceduto a causa del brutto trauma riportato nella caduta. Tutto è ora al vaglio dei tecnici dell'azienda sanitaria che stanno indagando su cause e responsabilità e se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza. L'indagine è coordinata dalla Procura della repubblica di Pordenone, mentre sul posto è intervenuto il medico legale Antonello Cirnelli.

Il sindacato

«Si continua a morire sul lavoro, con una media di oltre tre morti al giorno, nelle fabbriche, nei campi, nei cantieri edili, sui mezzi di trasporto, sono più di mille le persone (1090), uomini e donne, che nel corso del 2022 non hanno fatto ritorno a casa. Come sempre - dichiara Daniele Giordano, Segretario generale CGIL Venezia - in queste drammatiche situazioni la domanda che ci poniamo è la stessa, si poteva evitare tutto ciò? Sono state rispettate le norme di sicurezza a tutela dei lavoratori? Spetterà alla magistratura stabilire eventuali responsabilità, ma per l’ennesima volta siamo a denunciare l’immobilismo delle istituzioni in un contesto, quello lavorativo, che continua a mietere vittime senza che ci sia un’inversione di tendenza a questo stillicidio».

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Il Gazzettino