Aviaria, focolaio di influenza ad alta patogenicità in un allevamento di 49mila galline a Volpago del Montello

Influenza aviaria in un allevamento di Volpago del Montello
VOLPAGO DEL MONTELLO (TREVISO) - Un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità si è verificato ieri, 27 ottobre, in un allevamento di circa 49.000 capi...

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VOLPAGO DEL MONTELLO (TREVISO) - Un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità si è verificato ieri, 27 ottobre, in un allevamento di circa 49.000 capi di galline ovaiole nel territorio comunale di Volpago del Montello. Il focolaio si inserisce in un contesto ad alto rischio per la presenza del virus negli uccelli selvatici (16 isolamenti del virus nelle regioni del nord Italia) e negli allevamenti avicoli (7 focolai con interessamento, oltre a Treviso, delle province di Verona, Ferrara, Bologna, Cremona e Pavia). La zona dove si è sviluppato il focolaio è caratterizzata da una bassa densità di allevamenti avicoli: 10 allevamenti avicoli sono presenti nei 10 chilometri e solamente 2 sono nella zona di protezione (3km).

Avviati i controlli sull'allevamento

Alla luce dei campionamenti eseguiti dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, che ieri sera hanno dato esito positivo per influenza aviaria ad alta patogenicità, si è riunita l’Unità di Crisi della Regione Veneto, cui hanno partecipato l’Ulss 2 Marca trevigiana e l’IZS. Il Dipartimento di Prevenzione dell'Usl 2 ha già emanato il dispositivo di abbattimento degli animali che si realizzerà con procedura di urgenza. È inoltre in corso l'emanazione della determina con cui verranno imposte le regole da tenersi nella zona di protezione (entro il raggio di 3 km dal focolaio) e in quella di sorveglianza (entro il raggio di 10 km). In collaborazione con l'istituto Zooprofilattico delle Venezie è in corso l'indagine epidemiologica allo scopo di chiarire come il virus sia entrato nell'allevamento, se dall'avifauna selvatica o per trasmissione diretta all'interno della filiera o tramite movimentazione di mezzi e di persone.

 

 

 

L’unità di Crisi fa appello ai proprietari di allevamenti, anche piccoli o familiari che si trovino nei 10 km dal focolaio, di segnalare immediatamente ai Veterinari dell’Ulss l’eventuale verificarsi di mortalità anomala.

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Il Gazzettino